Comunque sia, devoti
o non devoti alla santa più fica dell'Universo, ho un importante
annuncio da farvi. Dopo qualche mese di autoesilio dai palchi (in cui
mi sono limitato a sporadiche esibizioni stradaiuole o a qualche
open-mic in terra portoghese, di cui qui sopra uno spezzone di
un'esibizione in compagnia di Manuel Bonzi allo djembè) finalmente
il 24 dicembre tornerò a suonare nel locale più fico dell'emisfero
settentrionale (ebbene sì sarò anche pazzo ma non sono un
terrapiattista) ovverosia il mitico Bar La Fuente di Bienno, nella
mia amata/odiata/variedeventuali Valle Camonica. E non vedo l'ora.
Suonerò in compagnia della violinista più megagalattica che io
conosca ovvero Mirela Isaincu e sarò lieto di condividere il palco
con degli ospiti speciali (chi indovina vince un viaggio a Valle). Ormai si organizzano serate tipo Kamal & friends (mica patatine!), forse sono il nuovo Pavarotti (anche se forse come si dice dalle mie parti, devo mangiarne ancora di polenta... in questo caso nel vero senso della parola...).
Magari tra di voi c'è chi si starà domandando se sono stato
influenzato dal fado (come pure fui influenzato dal flamenco, in
particolare dalla rumba catalana, durante il mio lungo soggiorno
spagnolo nel lontano 2008). Vi dirò di più. Non conoscevo se non
superficialmente il fado. So che molti lo considerano estremamente
palloso ma a me piace particolarmente per la sua visceralità
ancestrale seppur mantenendo un livello molto alto di decoro, lontano
anni luce dagli esibizionismi e dall'appiattimento del gusto tipici
della musica angloamericaneggiante, che ascolto anche però mi
rallegro quando scopro che non esiste solo quella o suoi tristi e
ridicoli cloni . Più che esserne influenzato ho scoperto
che la mia musica è già di per sé un fado e anzi, ero molto più
fado quando non sapevo nemmeno cosa fosse. Prendete Biis Matino per
esempio. A parte essere una mezza copia (involontaria) di un pezzo di
Battisti, cos'è se non un fado australo-camuno (lo scrissi in
Australia)? E vabbeh se qualcuno di voi volesse metter su una band di
fado in Valle Camonica vi posso suggerire il nome: Fadonfado
(liberamente ispirato da band come i Fomanblues e i Fomenjuna).
E a parte ste
stronzate, torniamo alle cose serie. Si diceva di Santa Lucia
appunto. Non so se arriva fino in Portogallo. Però avendo riproposto
la letterina dell'anno scorso magari con un anno di ritardo...
vedremo...
Per il 2019 poi ho
molti progetti a cui sto lavorando assiduamente. Perché a me la
realtà così com'è non va. Voglio fare la mia piccola parte per
favorire il cambiamento verso forme di umanità più evolute. Rudolf
Steiner diceva che l'arte vera e propria è una continuazione
dell'opera della creazione di Madre Natura (o Dio, o chiamatelo come
volete). Con più vado avanti con più mi trovo d'accordo con questa
visione. Lo scopo è evolutivo, poi va beh c'è anche l'ego degli
artisti da tenere da conto, come pure la coglionaggine di quei fans
che idolatrano appunto l'ego gli artisti (oppure, peggio ancora il
loro involucro, facendo del male a sè stessi e al contempo all'anima
degli artisti che idolatrano come divinità). Il mio in primis, ve lo
dovete sorbire come pure me lo devo sorbire io (e soprattutto chi
nella vita mi sta vicino, mi supporta, mi sopporta e mi vuole bene
così come sono). Il mio involucro non è niente male, così si dice,
ma mi auguro di essere sempre più trasparente lasciando meno tracce
possibile in ciò che produco (sarebbe meglio dire in ciò che
traduco...). Mi auguro di non essere idealizzato o idolatrato. Ho
dovuto sputare anche io sui miei idoli, sulle mie divinità
adolescenziali, potete farlo anche voi se vi va. È estremamente
liberatorio. L'importante è lasciare che l'arte fluisca. Il mondo
cambia, questo sistema crollerà, me lo auguro perché sento che è
estremamente tossico. Questo è il mio piccolo contributo.
Per esempio quando
parlo di aborigeni italiani non scherzo affatto (se non chè li
allargherei al mondo intero, ma iniziamo a fare un po' alla
volta...). Scherzo quasi sempre, tranne quando canto. Sappiatelo.
Detto questo... Cara
Santa Lucia... Mi raccomando (ocio alle buche nell'asfalto!).