Vi prego non
iniziate a costruire castelli in aria, tipo a pensare a chissà come
sarà il mio prossimo album, oppure il mio prossimo live in diretta
dal mio cesso a reti unificate o robe del genere... Non garantisco
nulla di niente a nessuno.
Ora vi spiego un po' come è andata.
Qualche anno fa scrissi una canzone che stranamente parlava di noia.
S'intitolava semplicemente “Noia”.
Dopo qualche anno ne scrissi
un'altra che stranamente parlava ancora di noia (sappiate che sono pure un fan di Franco Califano).
S'intitolava “Una
noia che divora”.
Dopo averla lasciata lì a fermentare per qualche
anno ancora, nell'autunno del 2018 la ripresi in mano, iniziai a
farla sentire a chi mi stava vicino, dopodichè piano piano iniziai
pure a suonacchiarla a qualche concerto (pure in Svizzera, in Romania
e a Torbole Casaglia).
Poi nell'autunno del 2019 decisi di
registrarla con un arrangiamento bello rockettone con l'aiuto del
grande Marco Giuradei.
Dopodichè la lasciai lì a fermentare ancora un po'.
Nel frattempo arrivò il 2020, io morii, resuscitai e cazzate varie.
La canzone rimase lì
nel suo scompartimento mentre io non sapevo se ero ancora cantautore
o meno, e non lo so nemmeno adesso e sinceramente non mi interessa
nemmeno.
Eppoi da poco più di un mese a questa parte pare che essere
cantautore significhi perlopiù impestare il web di video in cui si
suona dal proprio cesso (l'hai già fatta questa battuta....e alura?)
oppure dire agli altri state a casa anche voi come me se no muoriamo
tutti, o ancora sbraitare dal balcone con l'ukulele scordato e altre oscenità del genere.
Quindi boh... se avevo qualche dubbio prima
ora mi sa che non ne ho proprio più.
Fatto sta che poi un
giorno mi viene proposto di partecipare a una compilation di artisti
bergamaschi (e diversamente bergamaschi anche perché se no avrei
dovuto fare documenti falsi) il cui ricavato delle vendite andrà a
un ospedale di Bergamo e quindi eccomi tirare fuori il pezzo che era
stato parcheggiato laggiù in quell'angolino (di nome Biis Mat....
anzi no dai...) sapendo che il suo momento è finalmente arrivato.
Ebbene sì il prologo è molto più lungo e palloso della canzone,
che stavolta è sintetica e cazzuta al punto giusto (non per tirarmela, ma è proprio una bomba a orologeria rigorosamente svizzera!).
Alla compilation
hanno partecipato altri artisti sia da Bergamo che come già
accennato da zone (e province) più o meno limitrofe (tutti comunque invischiati con i servizi segreti bergamaschi e/o filoatalantini repressi), tra cui amici e
conoscenti come Logan Laugelli (l'ideatore), Mirela, Diego Drama, il
Re Tarantola, Le madri degli orfani, Piccoli bigfoot, Superinvaders,
Ultramerda...
Sono presenti vari generi musicali, così da accontentare un po' tutti.
In generale direi che è
molto “punkeggiante”. 20 anni fa avrei detto “è molto pop”.
Ma in realtà è un po' di tutto e un po' di niente.
Ascoltatela e
non rompete i coglioni!
Questo è il link: https://bergamounderground.bandcamp.com/releases
Se volete potete
anche scaricarla e lasciare un'offerta per l'Ospedale Papa Giovanni
XIII (ma un po' di fantasia a dare i nomi ai papi no? 23 volte
Giovanni mi sembra un po' troppo... va beh ormai è andata così e
poi direte “ma fatti i cazzi tuoi!” e avete pienamente ragione).
È comunque
fondamentale, compilation benefica a parte, anche finanziare
singolarmente gli artisti che amate. Sappiate che è un'opera pia
anche aiutare gli artisti a comprarsi la droga. Anche perché se no
smettono di produrre e a voi le loro opere piacciono, vero?
Detto ciò per il
momento è tutto.
Vi abbraccio forte, senza mascherina né guanti.
Dr.Kamalikus