venerdì 17 aprile 2020

UNA NOIA CHE DIVORA (storia di una canzone)


Vi prego non iniziate a costruire castelli in aria, tipo a pensare a chissà come sarà il mio prossimo album, oppure il mio prossimo live in diretta dal mio cesso a reti unificate o robe del genere... Non garantisco nulla di niente a nessuno.

Ora vi spiego un po' come è andata. 
Qualche anno fa scrissi una canzone che stranamente parlava di noia. S'intitolava semplicemente “Noia”. 

Dopo qualche anno ne scrissi un'altra che stranamente parlava ancora di noia (sappiate che sono pure un fan di Franco Califano). 

S'intitolava “Una noia che divora”. 

Dopo averla lasciata lì a fermentare per qualche anno ancora, nell'autunno del 2018 la ripresi in mano, iniziai a farla sentire a chi mi stava vicino, dopodichè piano piano iniziai pure a suonacchiarla a qualche concerto (pure in Svizzera, in Romania e a Torbole Casaglia). 

Poi nell'autunno del 2019 decisi di registrarla con un arrangiamento bello rockettone con l'aiuto del grande Marco Giuradei. 

Dopodichè la lasciai lì a fermentare ancora un po'.

Nel frattempo arrivò il 2020, io morii, resuscitai e cazzate varie.

La canzone rimase lì nel suo scompartimento mentre io non sapevo se ero ancora cantautore o meno, e non lo so nemmeno adesso e sinceramente non mi interessa nemmeno. 

Eppoi da poco più di un mese a questa parte pare che essere cantautore significhi perlopiù impestare il web di video in cui si suona dal proprio cesso (l'hai già fatta questa battuta....e alura?) oppure dire agli altri state a casa anche voi come me se no muoriamo tutti, o ancora sbraitare dal balcone con l'ukulele scordato e altre oscenità del genere. 

Quindi boh... se avevo qualche dubbio prima ora mi sa che non ne ho proprio più. 

Fatto sta che poi un giorno mi viene proposto di partecipare a una compilation di artisti bergamaschi (e diversamente bergamaschi anche perché se no avrei dovuto fare documenti falsi) il cui ricavato delle vendite andrà a un ospedale di Bergamo e quindi eccomi tirare fuori il pezzo che era stato parcheggiato laggiù in quell'angolino (di nome Biis Mat.... anzi no dai...) sapendo che il suo momento è finalmente arrivato. 

Ebbene sì il prologo è molto più lungo e palloso della canzone, che stavolta è sintetica e cazzuta al punto giusto (non per tirarmela, ma è proprio una bomba a orologeria rigorosamente svizzera!). 

Alla compilation hanno partecipato altri artisti sia da Bergamo che come già accennato da zone (e province) più o meno limitrofe (tutti comunque invischiati con i servizi segreti bergamaschi e/o filoatalantini repressi), tra cui amici e conoscenti come Logan Laugelli (l'ideatore), Mirela, Diego Drama, il Re Tarantola, Le madri degli orfani, Piccoli bigfoot, Superinvaders, Ultramerda...

Sono presenti vari generi musicali, così da accontentare un po' tutti. 
 In generale direi che è molto “punkeggiante”. 20 anni fa avrei detto “è molto pop”. Ma in realtà è un po' di tutto e un po' di niente. 

Ascoltatela e non rompete i coglioni!

https://bergamounderground.bandcamp.com/releases
 

Se volete potete anche scaricarla e lasciare un'offerta per l'Ospedale Papa Giovanni XIII (ma un po' di fantasia a dare i nomi ai papi no? 23 volte Giovanni mi sembra un po' troppo... va beh ormai è andata così e poi direte “ma fatti i cazzi tuoi!” e avete pienamente ragione). 

È comunque fondamentale, compilation benefica a parte, anche finanziare singolarmente gli artisti che amate. Sappiate che è un'opera pia anche aiutare gli artisti a comprarsi la droga. Anche perché se no smettono di produrre e a voi le loro opere piacciono, vero?


Detto ciò per il momento è tutto. 

Vi abbraccio forte, senza mascherina né guanti.

Dr.Kamalikus


mercoledì 1 aprile 2020

QUARANTENA, DROGA E ROCK'N'ROLL

Come va la quarantena? Neanche come va la vita (o quella roba lì che ci assomiglia vagamente...)... 

Spero bene, o male, o normale, anzi in realtà non spero nulla, ognuno avrà quello che ha chiesto, volente o nolente (in realtà solo volente), più o meno (o per nulla) consapevolmente. 

Io per esempio me la sto passando alla grande. Con i miei amici Biis Matino, Kel Matino, Al Bertino e Pecorino (in collegamento skype da un ossario dell'hinterland viennese) abbiamo appena scritto, sulle orme di quel “boca daerta” di Boccaccio, un'opera letteraria intitolata Diocanerom. Vi aspettavate delle innocue canzonette pop politically correct vero? Robe leggere che parlano di bikini, mojitos e irresponsabilità tardissimoadolescenziali condite con qualche hashtag tipo io resto a casa (sarebbero comunque cazzi miei...) o andrà tutto bene o ce la faremo (addosso)...? 

E invece mi/vi è andata decisamente bene. Anche perché oltretutto la suddetta opera non verrà pubblicata sul Pianeta Terra, almeno per qualche centinaio di anni se le cose vanno avanti di questo passo... Magari anche mai, se non ce ne sarà la necessità. 

Tornando al pubblicabile, nel frattempo, ricordando il mio recente passato di cantautore romantico insurrezionalista filosvizzero, ho rilasciato delle interviste che potete trovare ai seguenti link...



Per il resto non ho nulla da aggiungere, anzi un paio di cose ce le avrei ma non per questo blog , bensì un paio di novelle aggiuntive per il Diocanerom quindi tornerò nello stanzino tattico (il cesso letterario) con i miei bismatinici amici...

Passo e chiudo. E non esco state tranquille/i. Sono già rimasto fuori, più di così...NO! (cit. chi la indovina vince un viaggio in un gulag siberiano fichissimo).

PS Pesce d'Aprile!!! Non ho scritto un bel niente!!!!! AHAHAHAHAHHAHAH!!!!!