Finalmente è
passato via anche il Carnevale che quest'anno ho deciso bene di non
festeggiare (fatta eccezione per una notte di follia dionisiaca
trascorsa prevalentemente al
Circolo Arci la Cave di Sanremo venerdì
scorso tra canzoni risate e bevande inebrianti in buona compagnia di
illustri personaggi della scena musicale camuna ovvero i rapper
Diego
Drama e
Mare Loopbusters, il DJ
Fafy B dei Loop Busters e
Tiziana
Salvini l'eccelsa cantante dei
Timama. Trovate qui sopra una foto del sottoscritto in azione durante quella folle nottata in perfetto stile gucciniano) anticipando il clima quaresimale di qualche giorno. E poi comunque, come dice il mio amico
Sirio Baccanelli (poeta maledetto della scena beat camuna), è sempre Carnevale date le maschere che indossiamo quotidianamente.
Niente digiuni né
penitenze, però percepisco questo clima di sobrietà misticheggiante
che regala sogni e visioni forse profetiche. E se di sogno profetico
dovesse trattarsi quello fatto la scorsa notte allora il mio
obbiettivo della
cittadinanza svizzera ad honorem potrebbe presto (o
tardi, dato che il mondo del sogno è fuori dal tempo e dallo spazio
che poi se ci pensate bene sono la stessa cosa) realizzarsi. Ebbene
sì in questo sogno ottenevo il passaporto svizzero, non solo io ma
anche la donna con cui nel sogno avevo una relazione (era una
collezionista di vinili con le sembianze miste di
2 o 3 donne che conosco
nella vita reale e che spesso prendono parte, seppur con abiti un po' più succinti, pure dei miei sogni),
però mi sentivo in colpa dato che in realtà non l'avevo ottenuto ad
honorem come avrei voluto ma avevo fatto la richiesta e l'avevo
ottenuto con una facilità indicibile, un po' come la mia amichetta
americana che l'estate scorsa in quattro e quattr'otto ottenne il
passaporto italiano solo per il fatto di avere un nonno di origine
calabrese e io l'aiutai con le questioni burocratiche anche se
comunque ciò non mi pareva giusto (e nemmeno a lei, però sai fa
comodo avere due passaporti, soprattutto quando odi gli
Stati Uniti
d'America e non ci vuoi più stare...) ovvero il fatto che se hai
antenati italiani puoi fare i documenti (quindi anche votare) anche
se non sai una parola d'italiano e non hai nulla a che vedere con
l'
Italia, vabbeh lei poi stando da me per un po' qualcosa a che fare
con l'Italia ce l'ha avuto, però magari gente che è nata in Italia e/o ci vive e lavora da anni non è considerata italiana. Giusto per farvi
capire di quanto io sia ipocrita ma soprattutto di quanto tiri più un pelo di
fica che un carro di buoi.... gli
ideali vanno a farsi
fottere alla grande... A parte queste leggi
estremamente razziste (alle quali mi sento ahimè un po' complice
anch'io... anche se lo feci con
amore...), torniamo a noi... alla
Svizzera appunto. Sì mi sentivo in colpa a tenere in mano quel bel
passaporto sberluccicoso con scritto “
Confederatio Helvetica”,
pensavo adesso ci devo andare a vivere in Svizzera almeno, mi sembra
il minimo... Pensavo però che per passare la dogana avrei usato il
mio passaporto italiano perché avevo paura mi facessero domande
(che avrebbero
dovuto farmi prima) sui miei effettivi rapporti con la Svizzera (di cui vedete in alto a sinistra, più o meno dove si trova la Svizzera reale... un'immagine da me scattata in una zona imprecisata del Canton Grigioni qualche anno fa). La
mia donna poi non era molto convinta di questa cosa mi sa (a parte
che lei si ritrovava in mano un passaporto di cui non gliene poteva
fregar di meno...) infatti era molto preoccupata per la sua
collezione di
vinili, di come avrebbe potuto trasportarli tutti
al di là del confine. Poi mi sono svegliato risparmiandomi la parte
più pallosa. Oppure magari c'era in programma una scena di
sesso
estatico, ma come al solito mi sveglio sempre sul più bello.... in
questo caso un po' prima, ci sarà pure un perché. Se qualcuno
volesse provare a interpretare questo mio delirio onirico e/o
ricavarci numeri del lotto ben venga. Se vincete almeno un caffè
offritemelo però dai.
A parte questa mia Svizzerofilia che si fa
sempre più acuta, sto organizzando un tour megagalattico per la
prossima primavera. È un lavoraccio estenuante, infatti sto
iniziando a innervosirmi parecchio quando qualcuno mi dice che non
faccio nulla e che ho buontempo. Fatevi i cazzi vostri! Non vi
immaginate neanche lontanamente quanto mi sto sbattendo facendo
qualcosa che mi disgusta da un luogo che che mi nausea (quando c'è
una grandissima parte di me che vorrebbe andarsene via
lontanissimo.... anche questo mi toglie tantissima energia, lo starci
dentro in schemi distanti anni luce da come sono io, o da come credo di essere...) però se è
vero che il fine giustifica i mezzi... ora ciò che devo fare è
questo. Chiuso Milano.
E oltre a ciò sto
iniziando a tratteggiare le caratteristiche di quello che potrebbe
essere il mio prossimo lavoro discografico. So che voglio un disco
libero, molto libero. Spudorato, scarno, essenziale, puro.
Sbattendomene i coglioni di piacere a chissachì (tanto son già figo
abbastanza, pure troppo per i miei gusti, se no poi non mi fanno più
suonare perché han paura che gli rubo le morose). Forse l'ho già
fatto ma voglio dar spazio ancora di più a questa libertà creativa,
recuperando quello spirito primordiale che avevo nelle prime
composizioni. E comunque le canzoni ce le ho già quasi tutte. Credo
che gli artisti al giorno d'oggi partano spesso e volentieri già col
freno a mano inserito. Sento che invece c'è sempre più bisogno ora come non mai del fatidico“daga
sfogo!”, sperimentare di più, rischiare, osare. Già il fatto di
essere incarnati in corpi mortali un enorme compromesso. L'arte è di
per sè un compromesso. Ce ne sono già troppi in natura, non credo
abbia senso crearne degli altri.
Dato che sono in vena di facili polemiche, vi confesso che stanno iniziando a
cadermi le palle quando sento gente che elargisce consigli (senza che
nessuno gliel'abbia domandato) tipo potresti fare così, potresti
fare cosà, potresti inserire questo strumento, potresti essere più
così, bla bla bla bla bla bla bla... Potresti stare zitto, per
favore?
Fatelo voi! Mettete su una band e suonate quel cazzo che vi pare (ma poi il bello è che quelli che fanno sti commenti il più delle volte non sanno suonare nemmeno il campanello, è un po' come se io andassi da un muratore a dirgli come deve far su la molta...). E se non
vi piace ciò che faccio, liberi di tapparvi le orecchie o di recarvi
altrove. Certi consigli di natura tecnica in particolar modo elargiti
da musicisti spesso e volentieri sono preziosi, ma quelli di chi ama
rompere le palle con lo scopo di farti pigliar male in un momento in
cui sei contento di ciò che stai facendo (e comunque non
preoccupatevi che rimango sempre un eterno insoddisfatto, non mi
serve che qualcuno mi metta pulci all'orecchio su cose a cui avevo
già pensato e ripensato secoli fa...). Lo dico a nome di tutti gli
artisti, mi prendo questa responsabilità (e non so nemmeno se lo
sono io ma poco importa). Sappiate che a volte annuiamo facendo finta
di niente a causa dell'educazione nazicattolica che ci hanno
impartito ma se il nostro inconscio potrebbe governarci veramente vi
spaccheremmo la faccia. Con ciò non voglio instigare viuulenze inutili (ce ne sono già troppe in giro), sappiate solo (se fate parte della categoria di quelli che mettono sempre i puntini sulle i a tutti) che potete farne a meno... Questo è il mio puntino sulla vostra i.
Ora vi saluto, ci si
vede al corso “come scrivere una canzone di successo” o a quello tipo "come scrivere una canzone indie alternative antifa newwave freejazzpunkinglese di nicchia lo-fi o non loffai fratello" o ancora "come tirare fuori la propria creatività e diventare artisti megagalattici in comode rate". Così sa(n)remo tutti artisti.
Oppure, meglio ancora, ci vediamo martedì 20 febbraio all'Enotema di Via Fratelli Bandiera a Brescia alle ore 21.
Amen!