venerdì 13 novembre 2020

COMPITI DELLE "VACANZE"

 


Tra un mese esatto, se tutto va come deve andare (e tutto andrà come deve andare, comunque vada, come sempre) uscirà il mio nuovo singolo (sui vari store digitali e il videoclip su Youtube e in contemporanea su Brighteon per fronteggiare eventuali censure e/o inquisizioni), di cui vi anticipo qui sopra la copertina, così per iniziare a stimolare un po' la vostra curiosità. Vorrei altresì darvi un piccolo esercizio che se fatto con regolarità e dedizione favorirà la fruizione del suddetto video da parte vostra, nostra, loro. Ovviamente non è obbligatorio, potrete vedere ugualmente il video e/o ascoltare la canzone tutte le volte che vorrete anche se non avrete fatto “i compiti a casa”. Se vi va, prendetelo come un gioco perché in effetti di ciò si tratta (come un po' tutto, sotto sotto).

L'esercizio va fatto per almeno 21 giorni consecutivi, se possibile alla stessa ora o comunque indicativamente nello stesso momento della giornata. È molto semplice: basta prendersi una decina di minuti di tranquillità e solitudine. Potete sedervi, sdraiarvi o mettervi in una posizione che trovate comoda. Chiudete gli occhi e iniziate ad immaginare che non avete nessun controllo (per lo meno la parte di voi che già conoscete non ne ha) della vita che state vivendo perché è tutto già scritto sul libro del Destino, sia ciò che accade dentro di voi che ciò che accade fuori. Tutto ciò che fate è già scritto. Tutto ciò che pensate è già scritto. Tutto ciò che accade nel mondo è già scritto. Tutto ciò che potete fare (per il momento) è assistere a questo grande spettacolo. I vostri sensi sono degli spettatori seduti sugli spalti di un teatro che è il vostro corpo. Sul palcoscenico accadono cose su cui voi non avete alcun controllo. Potete solo godervi lo spettacolo, preferibilmente senza giudicare (anche perchè non servirebbe a niente se non a farvi stare più male ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!). Tutto qui. Non vi chiedo di crederci, vi chiedo solo di provare ad immaginare e sentire le “vertigini” (o le non vertigini, va bene tutto, quello che arriva arriva e se non arriva niente va bene pure quello) che ciò vi provoca. Come già accennato bastano 10 minuti. Se poi volete starci di più e vedere anche lo spettacolo successivo sono affari vostri. Per intensificare l'esperienza vi suggerisco di tenere anche un piccolo diario (bastano pochissime parole, che comunque non leggerà nessun altro che voi) sull'esperienza appena vissuta “in teatro”. Se qualcosa non vi è chiaro e avete delle domande a riguardo vi invito a contattarmi privatamente all'indirizzo e-mail kamalikus@gmail.com

 

Non serve decantare la propria esperienza ai 4 venti, anche perché fondamentalmente non gliene fregherebbe nulla a nessuno e poi non verrà devoluto alcun premio (o meglio, quello verrà devoluto né più né meno). Non esistono “sconti sulla pena”, non sono ammessi nè se, né ma, le regole del gioco sono queste. Non mi interessa se siete di destra o di sinistra, negazionisti, cospirazionisti, vaccinisti, no-vax, no-tav, antifa, nazipunk, terrapiattisti, terrasferisti, democratici, repubblicani, eterosessuali, omosessuali, bisessuali, trisessuali, quadrisessuali, nordafricani, sudcoreani, slovacchi, ciechi, sordi, svizzeri, afro-ungarici, atei, religiosi, (di)agnostici, buddisti, nudisti, calvinisti, sionisti, fan di Nino D'Angelo e via dicendo... Se volete giocare giocate, se no fate a meno. Non c'è nemmeno un giudice a valutarvi (almeno apparentemente, per il momento...).


Con questo ho detto tutto. In bocca al lupo e viva il lupo! Passo e chiudo!

 

il Maestro Kamalli

lunedì 9 novembre 2020

SIAMO TUTTI OCCIDENTALI REVIVAL

 

Quest'anno è molto strano, oltreché fantastico. 
 
Ogni volta che penso “dov'ero l'anno scorso in questo periodo?” ero sempre da qualche parte. 
 
Ad esempio in questo periodo ero in Transilvania, tra concerti, boschi, castelli, chiese e cimiteri. Quest'anno sono più o meno sempre qui (“Ma qui dove?” mi chiederete voi, o magari no e vi ringrazio molto per la domanda, o magari no) tra boschi, chiese, cimiteri e manicomi più o meno a cielo aperto. Una figata assoluta.
Non serve più nemmeno spostarsi, è tutto qui a portata di mano!!! 
 
Comunque sia proprio dal passato, proprio ieri (quindi si parla di passato nel passato... e si torna alla mia teoria della scimmia dei Coco Pops che chi mi conosce bene sa di cosa sto parlando e chi non lo sa me lo può chiedere in privato oppure provare ad immaginarselo come meglio crede tanto a me non cambia nulla...) è “tornata a visitarmi” (e poi ditemi che non è possibile viaggiare nel tempo...) una canzonetta che scrissi nel lontano 2007 (anzi forse era addirittura la fine del 2006...) agli albori della mia carriera musicale solista. 
 
L'ho trovata squisitamente attuale (forse addirittura quando la scrissi, come spesso accadde e accade, non l'avevo nemmeno capita così bene, anche se sono sempre pronto a ricredermi sul fatto di averla capita ora nel caso la mia consapevolezza aumentasse ulteriormente in maniera esponenziale ed è appunto ciò su cui sto lavorando assiduamente da anni) nonché, come quasi tutte le mie canzoni più datate, estremamente prolissa, musicalmente complicata e politicamente molto scorretta (per gli standard attuali soprattutto, ai tempi l'inquisizione in quel senso era decisamente meno spietata e, anzi, se non ero politicamente scorretto non mi cagava nessuno, poi ho dovuto "smussare" un po' gli angoli più acuti per poter scalare le classifiche ma dato che non ho scalato un bel niente anche perché soffro di vertigini ora torno a sbattermene le balle nonostante i tempi siano parecchio bui per questo tipo di pratiche), in parole povere una martellata nei coglioni.
 
Non essendo ai tempi (tendo a precisare che la suddetta canzone la suonai dal vivo solamente fino a una decina di anni fa, non oltre) in voga insulti del tipo “sovranista” o “complottista” me la cavavo perlopiù con i classici “omofobo”, “xenofobo”, “sessista”(da abbinare pure a“droghista” e “rocchenrollista”) o che ne so, “comunista” o “no-global”. Alla peggio il gran classico “fascio” che non tramonta mai. Se non me lo dicevano gli altri me lo dicevo da solo, come faccio tutt'ora. Magari va bene anche un generico “picio” o "boca daèrta" che ha meno implicazioni socio-politiche. 
 
Comunque sia, polemiche autogenerate a parte, avendo perso (era sulla mia storica pagina https://myspace.com/kamalenamoraodelavida ma è misteriosamente scomparso nel nulla assieme a tantissimi dati di myspace...) il video in cui suonavo appunto questa canzone in concerto al Baretto dl Parco Dosso di Bienno nella leggendaria estate del 2009 (quando ero contemporaneamente barista, menestrello nonché Presidente illustrissimo dell'Associazione LiberaMente Camuni e devoto praticante dei culti ancestrali legati al Sacro torrente Grigna) ho dovuto, mio malgrado, per farvi accedere al pezzo in questione, risuonarlo e ricantarlo tristemente chiuso in casa come fanno i cantautori moderni. 
 
A grandi linee potrei scriverlo anche oggi un pezzo del genere (ti piacerebbe eh? picio! ahahah!). Forse cambierei leggermente la parte finale in cui si dice che con la morte corporale è morto il mondo occidentale (ti piacerebbe eh? boca daèrta!). Non sono del tutto d'accordo. O meglio sarebbe da specificare di che tipo di morte corporale si tratta (di quale corpo) perché se intendessimo solamente il corpo fisico, dubito fortemente che l'”occidentalismo” se ne possa andare con la semplice morte fisica, in quanto credo che sia “leggermente” più radicato. Dovrebbe morire più di un corpo ma va beh queste sono questioni che al momento non hanno una grande importanza. 
 
Mi concentrerei invece maggiormente sulla frase/fase siamo in campo per giocare. Questo è semplicemente il punto di partenza. Presa coscienza di ciò, tutto il resto è da inventare. 
 
 
 
Mi auguro siate in grado di andare oltre le “parolacce”, le varie scurrilità e le “scorrettezze politiche” (ero giovane e incensurato, nonché pieno di vita) e cogliate il vero messaggio di questa canzone (anche se, sapendo che c'è pure in giro gente che dopo aver ascoltato il mio celebre pezzo denominato La Svizzera pensa che io odi la Svizzera, forse è meglio non sopravvalutare troppo il livello di comprensione di chi ascolta ahahahah! O magari sono io che mi spiego male... o magari è l'ironia che è passata di moda... boh...) che in realtà non è nella canzone ma è dentro ognuno di voi. E non deve piacervi per forza... Non deve proprio niente per forza. Nessuno. Forse qualcosa sì ma non sta a lei/lui pensarci. 
 
Tutto qui. Siamo in campo per giocare. Potete stare anche in panchina se volete. Potete stare anche a casa. Non sarò certamente io ad impedirvelo. Nulla di nulla. Vogliatevi bene se potete e tante buone cose. Alla peggio scannatevi con decoro.
 
Buon ascolto e ci vediamo a Santa Lucia!
(ricordatevi di scrivere la letterina in braille che quella non ci vede un'ostrega)
 
Messer Kamalli
 
gran visir delle Boche daèrte de la Mantelera