mercoledì 24 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
DESPERADO
Oggi mi voglio dedicare una canzone, un pezzo degli Eagles (ma la versione di Johhny Cash a me piace di più quindi mi dedico quella...) che sembra essere scritto apposta per me in questo periodo assurdo della mia esistenza...
Con la speranza che anche la mia parte più stronza riesca a capire bene il messaggio ma soprattutto a metterlo in pratica... Anzi non con la speranza. Con il forte desiderio...
DESPERADO:
Desperado, why don't you come to your senses
You've been out ridin' fences
for so long now
Ohh you're a hard one
I know that you've got your reasons
These things that are pleasin' you
Can hurt you somehow
Don't you draw the queen of diamonds boy
She'll beat you if she's able
You know the queen of hearts is always your best bet
Now it seems to me, some fine things
Have been laid upon your table
But you only want the ones
That you can't get
Desperado,
Ohhhh you ain't getting no younger
Your pain and your hunger,
They're driving you home
And freedom, ohh freedom.
Well that's just some people talking
Your prison is walking through this world all alone
Don't your feet get cold in the winter time?
The sky won't snow and the sun won't shine.
It's hard to tell the night time from the day
And you're losing all your highs and lows
ain't it funny how the feeling goes
away...
Desperado,
Why don't you come to your senses?
come down from your fences, open the gate
It may be rainin', but there's a rainbow above you
You better let somebody love you
(let sombody love you)
You better let somebody love you...ohhh..
before it's too..oooo.. late
Con la speranza che anche la mia parte più stronza riesca a capire bene il messaggio ma soprattutto a metterlo in pratica... Anzi non con la speranza. Con il forte desiderio...
DESPERADO:
Desperado, why don't you come to your senses
You've been out ridin' fences
for so long now
Ohh you're a hard one
I know that you've got your reasons
These things that are pleasin' you
Can hurt you somehow
Don't you draw the queen of diamonds boy
She'll beat you if she's able
You know the queen of hearts is always your best bet
Now it seems to me, some fine things
Have been laid upon your table
But you only want the ones
That you can't get
Desperado,
Ohhhh you ain't getting no younger
Your pain and your hunger,
They're driving you home
And freedom, ohh freedom.
Well that's just some people talking
Your prison is walking through this world all alone
Don't your feet get cold in the winter time?
The sky won't snow and the sun won't shine.
It's hard to tell the night time from the day
And you're losing all your highs and lows
ain't it funny how the feeling goes
away...
Desperado,
Why don't you come to your senses?
come down from your fences, open the gate
It may be rainin', but there's a rainbow above you
You better let somebody love you
(let sombody love you)
You better let somebody love you...ohhh..
before it's too..oooo.. late
giovedì 27 novembre 2014
LA VIA DELL'AUTORECENSIONE COMINCIA A MOZZICONARMI LE PALLE
Innanzitutto
vorrei scusarmi con Jimmy Damasi e Moira Tonghini Venturelli per non
averli citati (qualche post fa...) tra coloro che si occuparono di
pubblicare qualcosa (anche se non proprio una recensione, direi una
presentazione) riguardante il mio ultimo (per il momento, ma non
escludo che possa essere l'ultimo capitolo di Kamal il cantautore...)
album “La Bacchetta Magica e Altre Storie...”. Lo fecero eccome
parecchio tempo fa in uno dei primi numeri del loro “Molly's
Kitchen Magazine”. Vorrei quindi ringraziarli molto dello spazio
dedicatomi. Forse è grazie a quello che si dice io abbia numerose
fans avvenenti in Val di Scalve...
Ma ora
occupiamoci di altro... facciamo un bel salto nel passato e andiamo a
continuare con le autorecensioni dei miei precedenti lavori. È oggi
il turno di mettere sotto esame il miniCD intitolato “Tre ballate
(scostumate) per l'estate”, che vide la luce nel giugno del 2010,
partorito da un Kamal appena divenuto ventottenne e molto sicuro di
sé (per avere superato la fatidica boa dei 27...). Nonostante
sia già stato recensito proprio da Rockit (o meglio... da quei
bischeracci di Rockit...cliccate su questo link se volete
leggere la recensione
http://www.rockit.it/recensione/23922/kamal-tre-ballate-scostumate-per-lestate
… ogni tanto me la rileggo per farmi quattro preziose ghignate che
in questi tempi bui sono una vera e propria manna dal cielo... e ogni
volta che la rileggo la trovo sempre più azzeccata a parte qualche
errore ortografico imperdonabile). Come al solito
affido la recensione al Sig.Capitan Decoro, in diretta
multisensoriale altoatesina nazipunk da Trepuzzi sull'Ontario, non
chiedetemi dove cazzo sia perché non ne ho idea anche se ho il
presentimento che si trovi vicino a Scanzorosciate.
TRE BALLATE
(SCOSTUMATE) PER L'ESTATE (2010) Autoprodotto.
Credendosi
ormai un superdivo, il signor Kamal pubblicò (in maniera totalmente
illegale) quest'orripilante dischetto pensando che potesse essere la
giusta colonna sonora per un'estate piena di emozioni. E per qualcuno
probabilmente lo fu. Questo è un lavoro estremamente locale, dove
solo pochi iniziati possono capire non dico a fondo ma anche solo un
po' le canzoni. Questo fattore non fa che avvicinarlo parecchio a
Franco Battiato. I musicisti di cui si avvale lo stronzo (per non
dire sempre il cantautore...) sono pochi ma gagliardi e dai nomi
pittoreschi (Freddy Nasaldo, Piero Grappa...). La copertina è una foto a dir poco geniale scattata Da Sirio B. ad Arles (Francia). Oltre ad essere una gran bella copertina è anche un ricordo dell'amico Fuente (colui che piscia nella foto), scomparso prematuramente nel 2011. Riposi in Pace.
Ma ora passiamo ad analizzare le tracce...
Ma ora passiamo ad analizzare le tracce...
1)
IL BARETTO: è senz'altro il pezzo più energico del lavoro. Di una
musicalità brillante, estiva, festaiola. Fu l'inno indiscusso della
seconda stagione in cui Kamal (con il nome cristiano di Carlo) gestì
mediante l'associazione (a deficere) LiberaMente
Camuni il
leggendario chiosco del Parco Dosso di Bienno, noto soprattutto per
essere frequentato da grandi personalità dell'elite beat camuna e
non, oltrechè da maestri spirituali estremamente illuminati ma
incompresi e perdipiù derisi dalla stragrande maggioranza delle
pecore...ohps...delle persone. Ma la cosa più importante di questo
luogo un tempo magico, oggi un po' meno (anche a causa di recenti
vergognose attività teppistiche sui muri di quello che fu un vero e
proprio tempio...) è proprio la sua collocazione, sulle sacre rive
del Torrente Grigna, conosciuto anche come Sua Divina Grazia il
Grigna oppure Il Pisciatoio degli Dei. E fu appunto quello il segreto
dell'ex cantautore politicamente
ambiguo Kamal. Ogni giorno compiva bagni rituali nelle santissime
acque del Grigna e ne usciva rinvigorito, colmo di gioia, vitalità e
sorrisi. E in questa canzone tutto ciò si sente. Se poi non sapete
chi sono Getto, Tonino, Mario,… Dove si trova Pisogne oppure chi
erano Gli Eroi perché magari siete una pecorara di Sessa Aurunca, un
gestore di Bed & Breakfast di Matera, una mignotta altoatesina
(in quel caso chiamatemi), uno zappaterra dell'Agro Pontino oppure il
Siòr Gigino di Corniolo, direi anche chissenefrega. Anche io non so
dove cazzo è Via Paolo Fabbri 43, nemmeno Via del Campo e neppure
Memphis Tennessee, come pure non conosco Silvia fa presto che sono le
otto nemmeno Alfredo il colpevole. Però conosco una ragazza di
Torino...
Fatto
sta che questa canzone scorre via bene, liscia come l'olio e volendo
la si può anche ballare. Tiè!
2)
FOLLETTI E FICHETTE: Qua andiamo già più sul folle. Ascoltando
questo pezzo si comprende subito il perché la mamma di Kamal disse
dopo aver ascoltato questo Cd “Sì, bello, solo che usi un po'
troppo spesso quella parola”. E qui (come pure nella canzone
successiva) quella parola c'è in diverse salse. C'è sia nella sua
versione più aulica con la C che in quella forse leggermente più
volgarotta con la G. Non vi dico che parola è anche perché per
quello ci pensa già Kamal nelle sue canzoni. E fa bene perché
quella parola va detta, si deve insistere perché è l'origine del
Tutto. E chi non conosce la propria origine è fottuto. Ok a parte
l'ampio utilizzo di quella magica parola, questa canzoncina molto
filastroccosa sa di bosco. Sa di fischettamenti nel bosco. E da lì
scaturiscono tutta una serie di avventure strampalate che però sono
costate a quel picio di Kamal non dico una scomunica ma numerose
critiche in particolare da parte di attiviste femministe (per il
fatto d'invitare una donna non dico a preparare una pasta ma a
mettere l'acqua sul fornello e aspettarlo nuda sul bidè,
romanticismo estremo scambiato per sessismo...), da una amica che si
è sentita tirata in ballo (ma
che credo l'abbia perdonato), dai benpensanti che si domandano quali
sostanze avrà ingerito sto capellone di merda per incontrare dei
folletti, stranamente non dall'arcigay (nonostante ci sia una
“scena” in cui Kamal è costretto a sparare a dei folletti
filo-zapateristi che lo vogliono sodomizzare) e un po' da quegli
internazionalisti (per meglio dire romanisti o anglosassonisti) che
non tollerano la citazione di luoghi come Borno (che tra l'altro fa
rima con porno) o l'utilizzo di frasi in dialetto che non sia romano,
milanese, napoletano o americano. O Dio cano. Poteva fare a meno ma
l'ha incisa. E piace pure!
3)INNO
ALLA PAZZIA: Tematica molto cara al nostro Carlo (e chiamiamolo un
po' come mamma l'ha fatto!), un po' perché ne è visibilmente
afflitto, un po' perché ama circondarsi di persone che ne sono
afflitte, un
po' perché forse la vera pazzia è quella che affligge chi non ne è
ufficialmente afflitto, eccc... Fatto sta che questa canzuncella, un
po' cupa ma con un ritmo davvero incalzante soprattutto grazie alla
poderosa linea di basso di Freddy Nasaldo (ex Freddy Ferrata,
attualmente Freddy Meraviglia, segnatevelo che ne sentirete molto
parlare nel mondo del jazz...) che tra l'altro in questo pezzo suona
pure la tromba, stavo dicendo questa canzuncella ci sta dentro di
brutto, zio.
Parzialmente
ispirata alle dottrine post-nichiliste di Penny (R.I.P.), con
sfumature mariosigarettiane e delirii tipicamente kamalici (come la
Sibilla bolscevica che allevava mosche all'interno della...), questa
canzone chiude il miniCD (salvo eventuali tracce fantasma che sono la
vera passione di Kamal anche se in questo caso ha esagerato...)
lasciandoci con un po' di amarezza ma anche tanta speranza per un
mondo migliore in cui si possa essere liberi di godere delle
innumerevoli sfaccettature di una sana follia.
Ero
partito denigrando l'autore di questo EP ma alla fine mi sono reso
conto che non è poi un lavoraccio, anzi... Si va beh... non è
Guccini e nemmeno Gianni Drudi, non è nemmeno emiliano (appunto, è
Carlo!). Non fa nemmeno così cacare. Anzi vi devo dire la verità,
so che la reputazione ne risentirà notevolmente ma devo confessarvi
che a me un po' questo pseudo-CD piace.
Chiudo
con un consiglio per il buon Kamal. “O torni cazzuto come un tempo,
anzi di più, oppure ritirati. Picio!”.
Letto,
firmato e sottoscritto.
Capitan
Decoro.
domenica 16 novembre 2014
SOGNI E BESTEMMIE DI UN MENESTRELLO IMPAZZITO...
“Carissime/i, vi
vorrei annunciare che i miei prossimi concerti di cui vi accennai
nell'ultimo post sono stati annullati, o meglio rimandati (ma non
posso dirvi a quando per il momento).
Forse è un segno
divino (che ho rotto i maroni)? A volte la penso così, ma non
sempre. Torneranno tempi più gloriosi, e comunque, se pur lontana
dai “riflettori”, la musica estremamente pagana che ho dentro (e
che a volte riesce più o meno timidamente a vedere la luce) c'è
eccome, si manifesta qua e là sporadicamente. Ma soprattutto sento
che, pur avendo influenze e pseudo-analogie questa musica non esiste,
almeno nei canali facilmente accessibili al pubblico occidentale. Se
esistesse già non ci sarebbe motivo di riprodurla. C'è da
inventarsi tutto. Se non ci fosse il mare tra il dire e il fare
sarebbe estremamente semplice la storia. Ma c'è il mare e purtroppo
è parecchio lontano dal mio attuale domicilio (anche se le piogge
degli ultimi tempi forse lo stanno avvicinando?). Quindi maniche
rimboccate, senza fretta ma con grande determinazione, tempo ar tempo
ma non troppo, arriverà ìanche il nostro momento. Si sente spesso
parlare un po' ovunque di alieni. Se qualcuno di voi dovesse
incontrarli gli dica di venire pure da me che sono interessato a
collaborazioni extraplanetarie.
Un nuovo suono s'ha
da plasmare perché la musica torni ad essere non un sottofondo o un
passatempo ma qualcosa di potente. Qualcosa che sia al contempo
medicina e malattia, vita, morte e... miracoli... Qualcosa che
spacchi il culo persino a Dio.”
Così disse quel pazzo fumoso dal fondo della Grotta Zinzulusa mentre i
grandi maestri della Musica si rivoltavano nelle tombe... Poi tornò
alle sue canzonette del cazzo...
mercoledì 5 novembre 2014
LA VIA DELL'AUTORECENSIONE VOL.2
Disse (scrivendo) un mio conoscente dopo la pubblicazione
del mio post La via dell’autorecensione “le
seghe migliori sono quelle che ti fai da solo”. Non sono del tutto d’accordo
(anche se a volte è vero, dipende da chi te le fa, se ci mette anche un po’ di
bocca o di altro,…) comunque in assenza di qualcuno che me le fa sono costretto
a farmele da solo.
E oggi voglio farmi una bella sega utilizzando come materiale
erotico una piccola parte del mio
recente (ma non troppo) passato cantautorale. È un po’ come masturbarsi
pensando a una ex morosa della quale si ricordano solo i lati più piccanti.
Forse è un po’ squallido ma lo faccio ugualmente, anche perché
coi tempi che corrono non è che abbia poi tanto di meglio da fare, nemmeno di
peggio, quindi lo fò e basta.
Ma veniamo al succo, ho deciso di recensire (sempre in
totale autonomia, facendomi aiutare solo da quell’altra faccia, una delle
tante, che compongono la mia personalità non di certo semplice e coerente, non
per niente sono nato sotto il segno più odiato dello zodiaco ovverosia i
Gemelli) un Cd demo che “pubblicai” (in circuiti underground fuorilegge) nell’anno
2009-2010 (anche se in realtà fu registrato nell’autunno-inverno del 2009 ma uscì solamente
nel gennaio 2010), anni molto importanti per la mia carriera cantautorale, prima
della grande fuga durata qualche anno che mi portò in giro per il mondo e che
rifarei ad occhi chiusi, magari evitando di tornare…
Ma ora passiamo la parola a Capitan Decoro, direttamente
dalla Grotta Zinzulusa:
ERAVAMO UN PAESE DI
POETI, SANTI E NAVIGATORI :
Anche conosciuto come Eravamo
un paese di poeti, santi, navigatori e mignotte altoatesine , questo è senz’altro
il miglior lavoro del cantautore Kamal, almeno come ispirazione, sincerità,
espressività e profondità. Tecnicamente va beh lasciamo stare…
Siamo qui alle prese con un Kamal piuttosto fricchettone,
con i capelli lunghi dai riflessi biondi (non a caso il cd è a nome di Kamal la
crapa bionda dell’Adamello), dedito a una dieta psichedelica e a letture
estremamente utopiche, oltrechè alla frequentazione assidua del suo guru Mario
Sigaretta, alternata a bagni rituali nel Sacro Torrente Grigna (ora gemellato
con il Bidente di Corniolo, sull’appennino casentinese romagnolo), concerti con
rischio di denunce soprattutto a Pisogne, etc etc etc…. (scusate ho il
raffreddore…).
Abbiamo di fronte un Kamal che è cantautore al 100 % senza
dubbi, almeno in quel campo, molto fiero e sicuro di sé. Un Kamal finalmente uscito
dagli Inferi per trascinare sulla crosta terrestre una manciata di canzoni, più
o meno adatte ad essere cantate sotto alla doccia (molto poco utilizzata dal
cantautore a quei tempi…).
La registrazione è casereccia ma impeccabile. La confezione
fa molto CD di Lady Gaga masterizzato e venduto illegalmente (come quello di
Kamal) da ragazzi di colore nelle bettole frequentate prevalentemente da beoni
nazistoidi e rumorosi e gallinelle vociferanti dalla puzza sotto il naso (per
forza, con dei morosi così…).
I bollini SIAE non esistono, ma chissenefrega, chi ha avuto
ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato…etc etc etc… (mannaggia sto
raffreddore…).
Ma veniamo ora all’analisi dettagliata delle tracks:
1)
ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI E NAVIGATORI:
Canzone “violenta” dal sapore flamencheggiante che constata tristemente l’attuale
(anche se il pezzo risale al 2009 non è cambiato molto, se non in paggio…)
situazione in cui versa l’Italia (e forse non solo lei ma chissenefrega): una
ridicola accozzaglia di imitatori e leccaculo di nazioni di bifolchi
considerate più evolute, foreste che scompaiono per lasciar posto ad orribili
zone industriali perlopiù inutili, gente che fugge disperata e altra che arriva
ancora più disperata… uno squarcio di
estrema lucidità angosciante in cui l’unica speranza risiede nell’Amore.
2)
LA DOLCE DANZA DELL’AMORE: sulla scia dell’Amore
si continua con questa canzonetta dal sapore molto lounge. Dolce, romantica,
rinfrescante narrazione di una storia d’Amore consumata sulle rive del Sacro Torrente
Grigna, qualcosa di magico, di fatato, quasi angelico, contrapposto alla
volgarità e all’aggressività che la fanno da padrone un po’ ovunque. Il potere
dell’Amore è incredibile. Peace & Love!!!
3)
IMPERFETTO: Senza ombra di dubbio il pezzo più
puro ed ispirato di tutta la produzione kamalica, nonché il suo preferito. È anche,
ovviamente, quello meno commerciale (anche se Kamal asserisce che se tutti
fossero come lui sarebbe commerciabilissimo. Ma Kamal è pazzo, non ascoltatelo)
data la lunghezza, la blasfemia del linguaggio e dei contenuti, il ritornello
dal sapore romanticamente splatter, la parola FIGA ripetuta ben tre volte
(secondo Kamal bisogna insistere perché è la cosa più importante che esista, l’origine
del tutto) l’atmosfera drogosa,… . Si dice che il pezzo sia stato concepito
durante un trip lisergico su di una remota spiaggia della Calabria orientale.
Qui si parla (in maniera
psichedelica e rockeggiante, da qualcuno definita “rock-pacco”) in terza
persona di un certo cantante chitarrista che lascia intravedere parecchie
sfumature autobiografiche. Concordo pienamente sul fatto che questo sia il vero
e unico capolavoro di Kamal, che per il resto è un picio che compone solo
stornellacci da osteria che non strapperebbero mezza lacrima nemmeno a una
sedicenne napoletana mestruata a cui è appena apparso Gigi d’Alessio con le
stigmati.
4)
BALLATA DELLA CONOSCENZA: Altra canzone super
ispirata ma suonata un po’ alla cazzo di cane. Da toni un po’ cupi e seriosi,
forse un po’ troppo da guru illuminato della situazione (ma non a livelli di
molti stronzi che scrivono caterve di libri per insegnare ai comuni mortali
come trovare la felicità e la pace coi loro metodi demmerda e poi magari si
suicidano e se non lo fanno potrebbero anche farlo… così la pace la trovano di
sicuro…) . Comunque sia un bel pezzo, un po’ comunista, un po’ al servizio dei
più poveri, dei più deboli, dei dimenticati da Dio e dai “maestri”. Ballata
intrisa di viaggi, incontri, impressioni, esperienze, introspezioni. Invito all’ascolto.
Se lo’avesse cantata un po’ meglio…
5)
LA VITA è
TUTTA UN TRIP: è il primo dei tre pezzi live che Kamal inserisce nella seconda
parte del disco (quando penso ai vinili mi sembra di bestemmiare a scrivere
disco quando parlo di un CD di merda…), io avrei arrangiato pure questi ma che
ci puoi fa, Kamal aveva fretta che il CD uscisse per bullarsi con le fichette…
che stronzo… Ma veniamo al pezzo…
Questa fu non una prima ma una seconda assoluta di un brano appena scritto (nel
dicembre 2009). Simpatico stornello bluesy rochhenrolly che ci mostra uno
spaccato di vita quotidiana, tra gente che si lamenta, chi si ama, chi si odia,
chi non ne può più, chi prende la chitarra e se ne va fuori dai maroni.
Ritornello d’impatto, semplice e cazzuto.
6)
LA SVIZZERA: canzone ormai celeberrima, uno dei
cavalli di battaglia di Kamal, soprattutto per quella fetta di pubblico a cui
piace il Kamal più stornelliero, avvinazzato, tamarro, imprecatore, scurrile e
un po’ razzista. Molti pensano che Kamal odi la Svizzera solo per il testo di
questa canzone che in realtà non è altro che un agglomerato di luoghi comuni
sulla Svizzera di cui sono portavoci gli italiani del nord, quelli che con la
Svizzera ci confinano. E poi non c’è ragione di odiare la Svizzera, sarebbe un
po’ come sparare sulla croce rossa (in tutti i sensi…) , non ci hanno lu sole,
non ci hanno lu mare… cose che non ci hanno pure li camuni, infatti eviterò di
insultarli (almeno in questa sede).
7)
CANZONE DI NATALE: non poteva di certo mancare
una canzone natalizia firmata Kamal. Del resto il nostro cantautore strunzo
(per non dire preferito che non è vero) ama particolarmente questo periodo
molto sexy dell’anno., pieno di sfaccettature e contraddizioni come tutta la
vita del resto. È senza ombra di dubbio il pezzo più divertente e vecchio (risale al Natale 2007 la sua stesura)
del disco (ancora bestemmio, Dio Zinzuluso!): alcolico, sensuale, spirituale…che
vuoi di più? NATALE!!!
…A dir la verità però il pezzo migliore
sarebbe la ghost track ma non ditelo troppo in giro…
Con questo ho finito. Letto, Firmato, sottoscritto,
bestemmiato, sputtanato etc etc etc (raffreddore de merda…)
Capitan Decoro (detto
anche u’strunzillu)
Io nel frattempo vi aspetto gli ultimi 2 martedì di novembre
al Bar Piccolo Lord di Pianborno (BS) dove suonerò per la presentazione di due
birre… presto pubblicherò più informazioni, Ciao!
Kamal
mercoledì 1 ottobre 2014
LA VIA DELL'AUTORECENSIONE...
Data la noia che mi
assale spesso e volentieri di questi ultimi tempi (anche e
soprattutto quando svolgo attività normalmente eccitanti), tra le
varie cose (che faccio, che penso o che penso di fare) me ne è
venuta in mente una proprio oggi, tra un delirio cosmico e l'altro.
Mi sono ricordato che circa un anno fa (più precisamente il 26
settembre del 2013) usciva il mio primo disco ufficiale intitolato
“La Bacchetta Magica e Altre Storie...”. Una grossa emozione per
il sottoscritto e anche per qualche fan. Ma non è questo il punto.
Mi ricordo di aver spedito il disco (fisicamente o
internettianamente) a diverse riviste, fanzine, ecc... nella speranza
che venisse recensito. Ho persino dato (non regalato, anche se loro
forse pensano di sì) il CD a un paio di persone (una di sesso
maschile e una di sesso femminile) specificando che non era un regalo
ma era un baratto. Il CD in cambio di una recensione o almeno di un
commento. Il risultato ottenuto è il seguente:
- L'unica recensione
(direi pure molto bella) che mi è stata fatta è quella di Luca
Morzenti della rivista camuna Movida, pubblicata puntualissimamente
sul numero di ottobre 2013, numero che presentava anche un
bell'articolo-intervista al sottoscritto. Di conseguenza voglio
ringraziare molto Movida e pubblicare qui una foto della recensione
(che appunto è l'unica).
- Oltre a quella
recensione, ho gradito moltissimo i commenti di alcuni amici che
hanno comprato (o ricevuto in regalo) il disco, ho pensato quindi di
pubblicarne alcuni tra i più significativi (tra quelli che mi
ricordo...):
"Davvero
piacevole il tuo ethno-folk d'impronta mistica...bravo!" , in
un'altra occasione aggiunge "da migliorare la voce..."
(Michele F.);
"Stavo
ascoltando la seconda canzone ma allo gnomo siberiano che mi era
salito in macchina non piaceva la linea di basso e mi ha rigato il
cd! Infame!", in un'altra occasione dice "Le canzoni fanno
tutte cagare meno Biis Matino che è un capolavoro e vale l'acquisto
del cd!" (Vittorio S.);
"Molto
particolare, davvero bello, molto mistico, Magico con influenze paine
carlesche, grande davvero!" (Scila B.);
"Bello ma un
po' troppo locale" (Michele R.);
“Grande Carlazzi,
il disco è veramente stra bello. Decisamente il tuo album migliore!
Sono 4 giorni che lo ascolto di continuo...Bravo Kamal, ne è uscito
fuori un cd molto professionale...L'unica pecca secondo me sono le
percussioni nella prima canzone e la batteria che un paio di volte
non è molto a tempo, però sono piccolezze, le voci (sia di lui che
di lei), la fisarmonica e i fiati sono stra azzeccati” (Sergio M.).
Quei due di cui
dicevo poc'anzi (quelli del CD barattato per un piccola recensione,
anche solo una frase) invece non hanno sprecato manco una parola. Di
conseguenza anche io non ho parole.
Ma ora passiamo alle
cose “serie”, passiamo alle webzine. In particolare vorrei
citarne una che è Rockit. Invece di recensirmi questo disco (che gli
mandai se ben ricordo a ottobre/novembre 2013) mi hanno recensito
quel cazzo di mini CD risalente al 2010 volutamente stralocale. Ok io
ho fatto richiesta per entrambi (o meglio per tutti e tre,
comprendendo anche “Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori”)
e loro guarda caso hanno recensito quello di cui me ne fotteva di
meno (per giunta l'ultimo che gli ho mandato in ordine di tempo. Per
quanto riguarda “Eravamo un paese...” mi han detto subito che non
l'avrebbero recensito (tanto un paio di recensioni merdose le avevo
già collezionate ai tempi della sua uscita...) e fin qui va bene,
invece “La bacchetta magica...” mi han scritto che era stato
assegnato a una certa Sara Scheggia già a fine 2013 e sarebbe presto
stato recensito. La stessa Sara Scheggia mi scrisse millenni or sono
che entro qualche settimana l'avrebbe recensito. Pochi giorni fa mi è
arrivata una mail dispiaciuta da Rockit che rivendicava
l'impossibilità di recensirlo. Ma forse è meglio così. Anzi no.
Avrei preferito l'ennesima recensione che dicesse “Troppo locale,
troppo intimista, troppo poco...” oppure “I suoi amici ubriaconi
saranno contenti di sentirlo strimpellare” o ancora “un pauroso
ibrido tra Drudi e Guccini” e via dicendo. E invece niente. Beh se
non c'è niente da dire probabilmente significa che non fa cacare ma
nemmeno è un capolavoro.è più facilmente qualcosa di asettico,
l'ennesimo disco che passa inosservato perché non sa di nulla.
Oppure semplicemente significa che Sara non aveva voglia di
recensirlo, ha preferito uscire a mangiarsi un gelato. Se così fosse
ha fatto bene.
Parlando di Rockit
una mia conoscente mi aveva detto che non lavorano bene, che se la
tirano, che bisogna “stargli addosso” per farsi recensire i
dischi (come ho fatto pure io con Sara Scheggia dopo il suo
consiglio, ma forse avrei fatto meglio a starle addosso in un altro
senso, più materiale, se volevo la recensione, potevo invitarla io a
mangiare un gelato invece di stressarla con le mail, poi magari da
cosa nasce cosa e ne sarebbe uscita una recensione incredibile...), e
altre cose che non mi ricordo. Questa tipa dopo avermi riferito queste
voci di corridoio sui “rivali” (adesso ci arriviamo...) di
Rockit, mi ha proposto invece di contattare Loud Vision che è molto
più fico, che recensiscono e sono più educati. Mi ha consigliato
pure di specificare di voler essere recensito da lei medesima (che
però non ha voluto il CD in mano ma mi ha detto di spedirlo
telematicamente ai megadirettorigalattici di Loud Vision). Inutile
dire che di mesi ne son passati parecchi, io nel frattempo ho
cambiato un paio di domicilii e forse anche genere musicale ma non
dico che non mi hanno recensito, dico che non mi hanno proprio
risposto alla mail. Nemmeno un “grazie” o un “ci spiace ma non
abbiamo tempo” oppure “non recensiamo dischi di musica popolare
altoatesina” o ancora “per essere recensito devi versare euro 30
sul conto corrente X intestato a Rabbin Kaifa Levistrauss con causale
RECENSIONE DISCO BAND SFIGATA” ecc... Nulla di nulla. Nemmeno un
caffè, una scoreggia, una spina in un fianco.
Chiuso pure il
capitolo Loud Vision, cosa ha deciso di fare il Kamal? Si recensisce
da solo! Tiè!
LA BACCHETTA MAGICA E ALTRE STORIE... (Kamal, 2013)
Disco ben
confezionato, ben registrato, ben sigillato. Le grafiche sono
eccellenti e il ventre e i pettorali scolpiti del cantautore più
amato dalle diciottenni sbracciate della Val di Scalve (così
dicono...) svettano in copertina per la gioia delle fans più
accanite.
Le canzoni sono 13,
numero molto importante nella tradizione pagana europea. Ciò lo
accomuna a certi gruppi di Black Metal scandinavo, ma in una versione
un po' più mielosa, fricchettoneggiante e soleggiata. Poi se lo
ascoltate bene scoprirete che in realtà non sono proprio 13 m questa
è un'altra storia (solo per gli allievi più avanzati, anzi per
quelli più avanzi, di galera, s'intende...). Una delle altre storie
a cui allude il titolo.
Il suono di Kamal è
un anarchico amalgama di folk austro-ungarico, tradizione
cantautorale italiana e svizzera, liscio, tarantelle, punk rock
adolescenziale, tango argentino, rumba catalana, bucatini
all'amatriciana e risotto alla milanese. Frutta e caffè.
Ma ora analizziamo
le canzoni una ad una immergendoci nelle liriche, oltrechè nelle
musiche già accennate:
1)AUTORITRATTO:
Kamal ci parla di sé stesso, vizi e virtù di un “cantastorie
visionario, forse non abbastanza temerario...” con una ballata
scarna e in alcuni punti leggermente fuoritempo (in tutti i
sensi...).Autocelebrativa.
2)LA BACCHETTA
MAGICA: Come disse una signora al Buskers Festival di Modena,
rivolgendosi a Kamal dopo aver ascoltato la suddetta canzone dal
vivo: “Questa canzone si dovrebbe ballare in discoteca”. Avrà
avuto un'ottantina d'anni.
3)NEL MIO
IMMAGINARIO COLLETTIVO: Oltre ad essere un po' troppo prolissa (come
scrisse pure Movida) questa canzone è una sorta di manifesto
irrazionalista, esaltante la pazzia individuale a discapito
dell'oggettività dei più. È il pezzo preferito di un amico tedesco
di Kamal, forse perché ha il vantaggio di non capire le parole.
4)IL DELIRIO DI
VALERIO: Storia di strada, malavita e malasanità ma tanta buona
volontà. Dal sapore leggermente swingheggiante. Da gustare
preferibilmente assumendo qualche sostanza illecita. Con la gloriosa
parecipazione di una vera scimmia. La Scimmia!
5)PROFONDO NORD:
Nonostante corra il rischio di essere eletta come possibile inno
della nazione Padania, oppure, tradotta in veneto con l'aggiunta di
-EST, come inno di battaglia degli indipendentisti veneti, non è
neanche male. Dal sapore bluesy, questa è la canzone che ha
conquistato i cuori delle ragazze scalvine di cui si parlava
poc'anzi. Da ascoltare preferibilmente davanti al fuoco, facendo
all'amore mentre fuori nevica.
6)VALZER DELLO
ZINGARO: Seppur non si tratti di un vero e proprio Valzer nel senso
accademico del termine, questo pezzo un po' “parisienne” un po'
“danubienne” e pure un poco “sturnellen” è molto sexy e
invita a danzare inebriati di vino a ritmo di tun cia cia e
fisarmoniche gitane.
7)ERO IL CANTANTE
DEI CATTIES: Vero e proprio tuffo nel passato musicale di Kamal
(quando non era ancora Kamal...) che ricompone la vecchia band
(proprio come i Blues Brothers) per registrare questo pezzo che con gli altri c'entra veramente poco, essendo un concentrato esplosivo di
distorsioni rocchettare, ero(t)ici ricordi e cavalcate epic-pop.
Questa canzone però contiene un pezzo di storia, dallo splendore
dell'era Catties al conseguente scisma che anticipa la nascita di
Kamal il cantautore.
8)TRA MORTI: Forse
il pezzo più “sboccato” del disco. Questa canzonetta etno-liscio
apparentemente innocua contiene un grosso concentrato di sessualità
più o meno decente, emergente dai ricordi di un gruppo di defunti
che un po' di vita l'avevano vissuta. Molto vitale!
9)CANZONE DI PASQUA:
Dopo la morte non può che arrivare la Resurrezione (a
volte...).Canzonetta leggera molto folky trendy fiky fiky easy
listening è una vera e propria “sveltina” musicale celebrante la
Santa Pasqua di Nostro Signuore Iddio. Amen.
10)TANGO DEL DINGO:
Dicesi palloso ma secondo Kamal è il pezzo più ispirato, più
sentito (assieme a TRA MORTI), uscito di botto durante un lungo soggiorno in terra aborigena, tra gli ululati dei dingos e i ratti
che scorrazzavano sui tetti di lamiera, mentre la tavoletta del cesso
era meglio tenerla abbassata non per evitare che entrassero energie
negative ma bensì per non far entrare in “casa” rane e quindi
serpenti. Lunga ma elegante. Adulta. Dal finale leggermente
gucciniano.
11)IO SONO LA
SCIMMIA: Questo è senz'altro il pezzo più “tropical” del disco,
anche perché è l'unico. Scritta a 4 mani (anzi a sei...) con una
vera e propria scimmia (la sopracitata La Scimmia) questa canzone è
allegra, danzereccia, selvaggia e tribale. Attenzione alla caduta di
noci di cocco!!!
12)LA CANZONE DI
BIIS MATINO: “Biis Matino” è uno dei pezi più gettonati,
oltreché commuoventi (a volte dal vivo ci scappa pure la
lacrimuccia). Melancolia e struggenza mischiate con un pizzico
d'ironia e di sadismo, tutto ciò su una semplice ballata in tonalità
di do maggiore. Se volete capire qualcosa sull'infanzia di Kamal
ascoltate bene questa canzone. C'è pure il video:
13)MA LI SENTITE
VOI...? Singolone commercialotto il cui videoclip anticipò l'uscita
del disco, questo pezzo mischia presente, passato e futuro e fa un
po' da manifesto ad un certo stile di vita basato sul rispetto della
natura, l'amore per le cose belle e per le situazioni
romanticheggianti. Il video inneggia al recupero di una certa
ritualità pagana.
Questo è quanto. In
generale il disco direi che non è malvagio, si può fare di meglio
ma per ora va bene così.
Letto, firmato e sottoscritto
Capitan Decoro
P.S.Avevano ragione quelli di Rockit... non fa cacare ma nemmeno trattasi di una figata passesca...
Letto, firmato e sottoscritto
Capitan Decoro
P.S.Avevano ragione quelli di Rockit... non fa cacare ma nemmeno trattasi di una figata passesca...
Ora torno nei miei
panni e ricomincio a scrivere in prima persona.
Se qualcuno poi
volesse fare delle recensioni o dei commenti al disco ne sarei
veramente felice.
Attualmente sto
lavorando a cose un po' diverse. Ho nuovi brani in italiano a pure
alcuni in inglese. Vi anticipo che il mio prossimo mini-lavoro sarà
in lingua inglese, non perché mi piaccia esteticamente o perché
voglio fa ll'americano, ma semplicemente perché vorrei provare ad
esportare le mie canzoni, vorrei che i miei messaggi arrivassero a
più gente possibile, vorrei forse trovare un ambiente che mi possa
anche permettere di vivere con la mia “musica” (la metto tra
virgolette perché non mi reputo un vero e proprio musicista, sarebbe
una bestemmia, non che io non bestemmi ma questo tipo di bestemmia
non mi piace proprio) e probabilmente continuerei anche a scrivere
pezzi nella lingua che più amo che è l'italiano. Oppure magari
abbndonerò il cantautorato, il folk, il pop, la musica e mi metterò
a coltivare tulipani fluorescenti o a collezionare merda di licaone o
buchi di emmenthal svizzero. Chi lo sa...
PER ORA VA BENE
COSì!
Carlones Kamal
venerdì 19 settembre 2014
GLI IGNORANTI VOGLION STAR CON TE
Per qualche tempo ho creduto nella mia
evoluzione.
Pensavo di andare avanti.
Ma uno che va avanti non si riascolta
con passione (e un po' di snobbismo tecnico, non lo nascondo...) il
disco “Vent'anni di sconfitte” della migliore poppunk band che
l'Italia abbia mai avuto ovverosia gli Ignoranti (se non li conoscete eccovi un assaggio di questo disco di cui vado scrivendo https://www.youtube.com/watch?v=jTaDfk2f-N4), ricordando ma senza
nostalgia, anzi direi provando sensazioni simili nonostante i più
disparati trascorsi, tutto ciò alla veneranda età di 32 anni, senza
mogli, senza figli, senza serie prospettive di vita. Senza vincoli
se non quello della solitudine.
Vivendo una sorta di seconda
adolescenza, con più peli e meno brufoli, con un bel bagaglio di
esperienze, di viaggi, di amori, musiche e storie d'ogni tipo. Col
cervello più bruciato ma col cuore che scoppia d'amore (per donne
reali e/o immaginate e/o sognate) tanto incontenibile da dover essere
contenuto, pulito ed ordinato. Il decoro insomma.
Nonostante la musicalità degli
Ignoranti sia scarna, essenziale e faccia pure piuttosto cacare, le
loro canzoni sono in grado ancora di farmi sentire “a casa” e per
me è già tanto, dato che da sette anni a questa parte ho cambiato
più di dieci domicilii (tenendo conto solo di quelli durati almeno
più di un mese) e non ho ancora trovato una stanza che io senta come
mia.
Insomma non so proprio dove cazzo
stare. Ma una mezz'ora in compagnia degli Ignoranti ce la passo
volentieri, tra le loro ragazze bionde dagli occhi verdi con le
chucks nere scolorite che tormentano i cuori ai ventenni. Mi sento
più al sicuro perché di anni ora ne più di trenta e non ho paura
che mi dicano di no. Ho più paura del contrario.
Ci vuole parecchio coraggio ad esistere
ed ancor più ad arrendersi all'amore.
Per cui finito “Vent'anni di
sconfitte” mi viene voglia di riascoltarmeli tutti i CD degli
Ignoranti e poi già che ci sono tiro fuori pure i Queers, gli
Screeching Weasel, ovviamente i Ramones, gli Impossibili, ecc... con
il rischio di ripiombare nel baratro della sfiga poppunk... no
grazie!
Se proprio sono interessato alla figa
poppunk. Spengo gli Ignoranti, è stato bello, ma ora torno nel mio
mondo a fare progetti strampalati per il futuro sapendo che sarebbe
meglio vivere il presente ma il mio presente mi deprime e solo
proiettandomi in avanti riesco a godermelo almeno un po'.
Continuo a credere in una mia
pseudoevoluzione.
Ma ora è tempo di Rivoluzione!
giovedì 4 settembre 2014
ELLI DE MON ÜBER ALLES
Oggi ho voglia di scrivere. Non un libro, non una canzone, non una poesia, non una lettera, non qualche citazione mariosigarettica sul muro di un cesso, non un sms a qualche bella bionda tirolese con le trecce che in realtà scopro poi essere un aspirante santo martire impasticcato che mi fa gl'ischerzi...niente di tutto ciò. Voglio scrivere un post sul blog. Suona come qualcosa di freddo, razionale ed estremamente triste ma cercherò quantomeno di renderlo un po' più colorato e simpatico, frizzante ed accattivante.
Invece di parlarvi di me e della mia “musica” che è arrivata a un punto critico, dei miei concerti che saltano o di mie recenti “gloriose” apparizioni televisive, argomenti di cui forse a qualcuno interesserà qualcosa ma non di certo al sottoscritto, ho deciso invece di trasmettervi qualcosa riguardante un argomento che negli ultimi tempi mi sta parecchio a cuore (tipo che se soffrissi d'insonnia non ci dormirei la notte e invece ci dormo e ci sogno).
Durante il mio recentissimo matrimonio psichedelico con la signora Musica mi è venuta la brillante idea di decidere quale sia attualmente il disco che più mi fa sentire vivo e di farne una sorta di “recensione”, del tipo che forse potrò avere un futuro come fanzinaro recensore di dischi oppure più probabilmente un presente come “boca daerta de la Mantelera” (cercatelo su wikipedia se ne avete il coraggio).
Il mio Pantheon è sempre più povero di divinità. Però nonostante molte se ne vadano (e qualcuno dice che sono diventato uno snob musicale... che ci posso fare se di artisti capaci di trasmettermi emozioni ce ne sono sempre meno? Oppure semplicemente non li conosco...), ogni tanto capita che ne arriva una nuova, in questo caso sottoforma di disco, concerti e tutta una serie di storie che vivono prevalentemente all'interno della mia... fantasia?
Il disco in questione ma non solo il disco, direi l'artista a tutto tondo, è... mi sto emozionando, non è facile pronunciarlo e neanche scriverlo per me...
...
ELLI DE MON
Che sia il disco d'esordio ecc... ecc... ecc... non me ne può fregar di meno, come pure delle influenze musicali e via dicendo.
Quello che mi interessa (del disco, di chi l'ha fatto ci arriviamo dopo...) è l'effetto che mi fa. L'ho ascoltato (e riascoltato) in differenti stati di coscienza e non mi ha mai deluso. Non è nemmeno mai saltato... (e io normalmente non ho la tecnologia dalla mia parte, me l'ha detto anche un'astrologa).
La prima volta che lo ascoltai mi sembrava sì accattivante, ma quasi banale (facevo il duro, tentavo di resistere...). Poi però è diventato per me come una droga. Una droga infame e dolcissima. Una droga che ti fa sentire estremamente leggero (già non è che sono un tipo particolarmente pesante...almeno fisicamente...). Una di quelle droghe per cui perdi la testa e non la ritrovi più ma scopri che così vivi meglio di prima.
Intriso di emozioni che si propagano in ogni cellula del corpo contaminando l'anima e facendoti vibrare all'impazzata, schizzar fuori dal tuo giaciglio e dimenarti freneticamente per qualche istante come se tutto ti fosse dovuto, per poi tornare a terra a farti carezzare l'anima e i sensi da quelle note che solo a ripensarci, se fossi capace di svenire, sverrei.
Questo è un disco di SUPER MUSICA e non può che essere stato creato da una SUPER DONNA. Roba che ti fa venire voglia di urlare. Di piangere, di ridere, di amare. Di vivere!!!
Quante tracce? Belle? Brutte? Chissenefrega!!! Zitti che sto ascoltando!!!
E non importa una sega doremifasoldiocan... questa è una roba celestiale.
Vi dico la verità. Elli de Mon non mi fa viaggiare chissà dove, in nessun cazzo di deserto né epoca passata o futura. Mi permette semplicemente di rimanere qui ed ora e, nonostante tutto (ciò che mi sta attorno che non è sempre simpatico) mi fa godere ogni fottuto istante di nulla con quella musica che mi conduce amorevolmente alla follia (anche se qualche stronzo d'uno scettico potrebbe asserire che ero già folle da anni...). Che roba, perdonateil dialettismo, PASSESCA!!!
C'è poco da dire, c'è poco da fare. Questa donna è un angelo. Sarà pure un po' demoniaca ma ha un'anima nobile che si vede lontano un miglio.
Questa donna è una maga. Una che sa trasformare un posto di merda come S.Eufemia nel paradiso terrestre (anzi, celeste!) suonando qualche nota di sitar al tramonto che diventa tutt'untratto mozzafiato.
Sinceramente non mi ricorda nessun altro artista né genere musicale. Non mi fa venire in mente niente di niente. Mi viene solo voglia di baciarla appassionatamente. Però ahimè! Non vorrei mai interrompere il suo canto di Sirena ipnotizzante tanto come i suoi raggianti occhi di diamante.
Vederla abbandonare il palco ad un gruppo di zotici esaltati d'oltreoceano è un evento a dir poco desolante. È un evento che ti fa girare i coioni e bestemmiare in sanscrito mentre prendi a scefù (intraducibile ma deducibile) il contrabbassista della band in questione (piccolo particolare solo immaginato, purtroppo...).
La vita è dura ma sapere che sulla faccia della terra esiste un'artista (e una grande anima) di questo calibro mi riempie di gioia e mi da la possibilità di credere in qualcosa che vada al di là della noia colossale che dimora un po' ovunque.
Questo disco è un gran disco e non c'è niente da dire o scrivere, e allora che cazzo sto facendo?
Elli De Mon … GRAZIE!!! sei un mito!
Kamal
venerdì 29 agosto 2014
giovedì 14 agosto 2014
RITORNO SUI PALCHI...
Ebbene, nonostante i vari dubbi e crisi di personalità, nonchè piogge, allagamenti e nubifragi vari, sto per intraprendere nuove avventure live...
è con grande gioia che vi annuncio date e luoghi delle mie prossime esibizioni ufficiali:
PROSSIMI CONCERTI DI KAMAL:
- Sabato 23 agosto: ospite speciale alla serata finale del concorso canoro Duets al Parco delle Terme di Boario, Darfo BT (BS). Ore 21. Ingresso 6 euro.
- Sabato 6 settembre : cantautorato folk sperimentale con Kamal + el Feder, rap nostrano con Camoonia Valley Bastardz , spettacolo di cabaret con Giorgio Montanini , per finire dj set, tutto ciò alle Terme di Angolo (BS). Ingresso 10 euro. Spettacolo Vietato ai minori di anni 18.
Si potrebbe forse definire tour termale?
è con grande gioia che vi annuncio date e luoghi delle mie prossime esibizioni ufficiali:
PROSSIMI CONCERTI DI KAMAL:
- Sabato 23 agosto: ospite speciale alla serata finale del concorso canoro Duets al Parco delle Terme di Boario, Darfo BT (BS). Ore 21. Ingresso 6 euro.
- Sabato 6 settembre : cantautorato folk sperimentale con Kamal + el Feder, rap nostrano con Camoonia Valley Bastardz , spettacolo di cabaret con Giorgio Montanini , per finire dj set, tutto ciò alle Terme di Angolo (BS). Ingresso 10 euro. Spettacolo Vietato ai minori di anni 18.
Si potrebbe forse definire tour termale?
sabato 26 luglio 2014
KARL-HEINZ KAMALEN
Eccomi rientrato dall'ennesimo viaggio che stavolta mi ha portato nel
cuore della Mitteleuropa, tra Foresta Nera, Valle del Reno, Valle del Mosel, Norimberga, Baviera, Tirolo…
Contrariamente alle mie aspettative non ho avuto alcuna
illuminazione, non ho incontrato alcun Messia, non ho trovato una Terra
Promessa (anche se il Tirolo…), non ho conosciuto l’Amore, non ho compiuto
alcuna grande impresa, ma soprattutto non ho trovato le risposte che vado
cercando ai grandi dubbi che mi assillano in questo non troppo simpatico
periodo della mia vita.
Però devo dire che ho trascorso delle belle giornate. Mi
sono spesso e volentieri divertito. A tratti sono riuscito a rilassarmi. Ho
visitato nuovi luoghi più o meno
incantevoli, ho ritrovato vecchi amici, ho conosciuto nuove persone, ho
ascoltato nuova musica e ho senz’altro imparato qualcosa. Mi sono conosciuto un
po’ di più. Ho suonato poco o forse troppo, dipende dai punti di vista, anzi,
dal mio punto di vista ho suonato poco, ovvero troppo. Ho pure scritto qualche frase su dei pezzi di
carta.
Non so se sono ancora quel tipo di menestrello che ho
creduto di essere o che forse sono stato
oppure che sono ancora o che magari non sarò mai. Non mi interessa. Cerco l’interezza ma parto
dall’incertezza.
Qualcosa di nuovo mi sta frullando dentro. Non so nemmeno io
cos’è ma col tempo lo capirò. Forse lo capiremo insieme (amici ascoltatori).
A presto
Kamal
venerdì 4 luglio 2014
KAMAL ÜBER ALLES
...Ebbene sì si avvicina sempre di più
il momento della mia partenza per il mio primo tour tedesco...
Correva l'anno 2012 (qualche mese prima
della fine del mondo, non avvenuta, almeno per me, a Calcutta, luogo
in cui mi trovavo in quella data...) quando fui invitato da un certo
Ben, collega di lavoro presso l'Aurora Ozone Hotel di Kingscote
(Kangaroo Island, South Australia) a suonare in occasione del suo
trentesimo compleanno (a luglio del 2014 appunto) nel suo paesello
della Germania Occidentale. Accettai all'istante con noncuranza
pensando va beh chissà dove sarò tra due anni... E ora so che manca
poco. Dal 18 al 21 di luglio dunque suonerò a Ulmen in un resort per
una festa privata della durata di ben quattro giorni. È una grande
emozione per me fare questa trasferta!
Dopodichè mi dirigerò verso
Norimberga per trovare un altro amico e fare un po' di “busking”
per le vie della città. E poi chissà... Magari troverò un terreno
fertile della mia musica che sento essere in gran trasformazione.
Spesso la metto in dubbio, come pure il fatto di continuare a suonare
e cantare per un pubblico che chissà poi se c'è. Io comunque ci
sono. Non so dove ma ci sono. Se non sono qui sarò là o chissà.
Può essere che inizierò a cantare in altre lingue, oppure mi
accompagnerò con altri strumenti oppure metterò su un'orchestra di
zingari turkmeni o ancora canterò a cappella. Magari non canterò nemmeno. Qualsiasi cosa succeda, mi auguro solamente che sia fatta con
AMORE.
Il mio tour italiano per il momento
volge al termine, non ho date programmate, magari improvviserò
qualcosa, magari no. Potrei starmene zitto per un po' e ascoltare
cosa hanno da dire gli altri. Potrei anche imparare qualcosa...
Un grosso abbraccio e tante belle cose.
Con affetto.
Kamal
venerdì 13 giugno 2014
Carissime/i fans, vi informo che il concerto di stasera alla Festa del Mais di Costa Volpino è saltato (in aria?) per CATASTROFE NATURALE!!!
Vi aspetto sabato 21 giugno a Brescia in Via Fratelli Bandiera alle ore 14 per la Festa della Musica.
Inoltre nel finesettimana tra il 27 e il 29 di giugno sarò a Modena a suonare al Buskers Festival presso il Parco Amendola.
Ecco gli orari delle mie esibizioni (tutte su palco):
Venerdì 27, ore 20.
Sabato 28, ore 18:30.
Domenica 29, ore 16.
Vi aspetto!!!
Kamal
Vi aspetto sabato 21 giugno a Brescia in Via Fratelli Bandiera alle ore 14 per la Festa della Musica.
Inoltre nel finesettimana tra il 27 e il 29 di giugno sarò a Modena a suonare al Buskers Festival presso il Parco Amendola.
Ecco gli orari delle mie esibizioni (tutte su palco):
Venerdì 27, ore 20.
Sabato 28, ore 18:30.
Domenica 29, ore 16.
Vi aspetto!!!
Kamal
venerdì 18 aprile 2014
PROSSIMI EVENTI KAMALICI:
- Sabato 7 giugno, Festa dell'associazione Assolo, Berzo Inferiore (BS). Ingresso libero.
- Giovedì 12 giugno (compleanno di Kamal...), Ore 21:30, al Ronchi 78 di Via S.Maurilio 7 a Milano. Esibizione per il concorso musicale Note D'autore. Ingresso libero.
-Venerdì 13 giugno, Alternative Music Day organizzato da Molly's Kitchen eventi, Kamal + Maskara e altri artisti, Festa del Mais di Costa Volpino (BG) . Ingresso gratuito.
-Sabato 21 giugno, Festa della Musica, Brescia.
- Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 giugno , Modena Buskers Festival, Parco Amendola, Modena . Orari da definire. Ingresso libero.
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- Sabato 7 giugno, Festa dell'associazione Assolo, Berzo Inferiore (BS). Ingresso libero.
- Giovedì 12 giugno (compleanno di Kamal...), Ore 21:30, al Ronchi 78 di Via S.Maurilio 7 a Milano. Esibizione per il concorso musicale Note D'autore. Ingresso libero.
-Venerdì 13 giugno, Alternative Music Day organizzato da Molly's Kitchen eventi, Kamal + Maskara e altri artisti, Festa del Mais di Costa Volpino (BG) . Ingresso gratuito.
-Sabato 21 giugno, Festa della Musica, Brescia.
- Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 giugno , Modena Buskers Festival, Parco Amendola, Modena . Orari da definire. Ingresso libero.
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