Sopravvissuto al
tour (ma quello è il meno, vediamo se ora riesco a sopravvivere al
non tour...) nell'Italia centro meridionale, dopo aver collezionato
tonnellate di nuove emozioni e sparato miriadi di minchiate (e a
quanto pare è sopravvissuta pure Mirela quindi significa che non ho
oltrepassato di troppo il limite del pubblico decoro), eccomi qui più
disperato di prima, ansioso di ripartire per chissà quale avventura
interplanetaria. Dopo questa mega zingarata posso asserire con
certezza che la questione delle distanze kilometriche tra me e le
donne ipotetiche si fa sempre più spinosa (mannaggia...) e inoltre
sono sempre più sicuro che fare questa vita è roba da pazzi ma al
momento è l'unica cosa che mi riesce. Quindi per sicurezza non disfo
nemmeno la valigia. Oltre ad aver suonato a destrammanca sia per
strada che in locali (alcuni fichissimi, altri belli altri ancora un
po' meno...) è stato bello reincontrare persone e luoghi che già
hanno fatto parte della mia vita ma anche e soprattutto scoprirne di
nuove. E le cose che mi mandavano in paranoia solo a pensarci come
guidare a Roma, Palermo e Bari, percorrere tutta la Salerno-Reggio
Calabria (che è bellissima ed è gratis...) sono state molto più
semplici del previsto. Avevo sottovalutato invece il traffico e le
viuzze strettissime di Catanzaro, i parcheggi claustrofobici di
Viterbo ma soprattutto i crateri presenti nelle strade della regione
Lazio. Per non parlare dei semafori rossi della capitale. Infatti non
è che li ho cagati molto e al terzo o quarto sono stato ripreso
dalle forze dell'ordine con un “Accorgiamoci” di risposta al mio
“eh... non mi ero accorto”. Ho anche provato l'ebbrezza di fare
un bel parcheggio in doppia fila a Cosenza (consigliatomi da amiche
fidate calabresi). Altro che cittadinanza svizzera ad honorem. Ormai
sono lanciato per quella calabrese. E a proposito di Svizzera, non
dimenticherò mai la signora che sentendoci suonare per le strade di
Matera, acquistò una copia di “Aborigeni Italiani” come souvenir
dall'Italia. Alla mia domanda “Where are you from?” rispose
prontamente “Switzerland!”. Una scena commovente. L'avrei
limonata volentieri se non avesse avesse avuto la dentiera. Tra le
varie cose ho anche recuperato una nuova “bacchetta magica” nella
foresta degli alberi magici (detto volgarmente “Bosco dei giganti”)
di Rossano (CS). Ecco qui sopra una foto del sottoscritto all'interno di
questo magico luogo in cui noi elfi ci troviamo perfettamente a
nostro agio. Quindi potrebbe dar via a un seguito della canzone (e
magari pure del disco) “La Bacchetta Magica”. Per ora questo
viaggio a livello artistico mi ha ispirato un nuovo pezzo che tra non
molto potrete sentire (ma volendo potrete anche farne a meno e il
vostro livello culturale ne trarrebbe senz'altro enormi vantaggi,
però è fico). Uno di quei pezzi accanto ai quali il Pulcino Pio
potrebbe assomigliare a una complicatissima tesi da intellettuali di
sinistra vecchio stampo. Ispiratomi semplicemente dai nomi di alcuni
paeselli pugliesi. Meglio non dire di più per il momento se no me lo
potreste copiare. Ha tutte le carte in regola per essere la superhit
dell'estate 2018. Praticamente è una cagata. Però è divertente.
E niente, è stato
tutto molto bello. Grazie ai locali che hanno creduto nel mio
progetto, grazie a chi ci ha ascoltati e supportati, grazie ai
sorrisi che riempiono di gioia, grazie a chi ha gettato monetine,
banconote, pizze e bottiglie di vino nella custodia del violino,
grazie a chi ha comprato CD e magliette (mi piace tantissimo l'idea
che ci sono varie donne splendide in giro per l'Italia che indossano
magliette di Kamal), grazie a chi ci ha ospitati e fatti sentire più
che a casa, grazie a chiunque ci ha fatto compagnia, grazie a chi ha
mangiato, bevuto e suonato con noi, grazie a Mirela che mi ha
sopportato senza finire in un ospedale psichiatrico e che col suo
violino mi ha aiutato a colorare le mie canzoni, grazie alla mia Ford
Focus che se pur sempre più malandata ci ha scorrazzati qua e là
come se non ci fosse un domani, grazie alla mia chitarra per aver
resistito e per non essersi rotta nemmeno una corda. Ma soprattutto
Grazie a Dio (o a chi per lui/lei)!!!
Quest'anno ho deciso
di consacrarlo a queste cose, dato che negli ultimi anni mi ero un
po' tanto arenato. Questo fantastico pezzo di Domenico Modugno rappresenta pienamente questo concetto (o per meglio dire questo concerto...)
Per il resto vi
aspetto venerdì sera al Conary Mor Iris Pub di Darfo Boario Terme
(BS) dove suoneremo io e l'amico cantautore Logan Laugelli. Sono
molto emozionato a dividere il palco con lui dopo tutto questo tempo.
Quindici anni fa su per giù io ero il cantante dei Catties, lui
degli Aneurysm (poi Crash Test) e dividevamo spesso i palchi
dell'area camuno-sebina-bergamasca. Dopo tutti questi anni siamo
ancora in giro a cantare. Un po' meno giovani ma sempre belli, divi e
poeti, senza alcun principio d'intossicazione aziendale. Quindi non
perdete l'occasione di venirci a sentire!
P.S. Ricordatevi che Kamal si scrive con La K di Krotone.
P.S. Ricordatevi che Kamal si scrive con La K di Krotone.