C'è chi dice che
sono sempre in giro. “Come la merda nei tubi” aggiungo io.
Grazie
a Dio. Dato che i miei rapporti con la mia terra natìa sono sempre
più incrinati (sto pensando di chiedere asilo politico in Val di
Scalve...) sarebbe tragico se così non fosse. Quindi la prossima
settimana continua la mia avventura “intraeuropea”, stavolta in
terra baltica. Con a grandi linee la medesima compagnia con cui andai
in Bulgaria.
Una data ufficiale, il 2 agosto in centro a Riga
(Lettonia), in occasione del festival “Origo Summer Stage”. Ma
dato che stavolta la chitarra verrà con me ci saranno numerose altre
occasioni prima, dopo e durante, magari sconfinando anche nella
vicina Lituania. Vi dirò, o magari non vi dirò perché avrò altro
da dire, vedremo... Dai Balcani al Baltico il passaggio è breve.
E
in terra baltica (un po' più a sud) ci lasciai già un gran “pezzo
de core” l'anno passato, magari ne ritrovo qualche scheggia portata
dalle onde. Magari invece ne lascio un altro pezzetto. Più che altro
vorrei lasciarne un pezzettino a chiunque avrà modo di ascoltare ciò
che ho da cantare e da suonare, in Europa ma soprattutto in Val di
Scalve.
E la Svizzera? Ha rotto i coglioni... Chiuso il capitolo. Questo è quanto, a risentirci presto con esilaranti
aggiornamenti.
Vi lascio con la locandina dell'evento superpasseschissimo a cui parteciperò a Fi... ehm... a Riga!
“Non bisognerebbe
mai ritornare” insegna il maestro Guccini. Pure nel mondo dei rave
e delle “storie” di usa dire “non si rientra più”. Ma allora
perchè al rienro del figliol prodigo si celebra una grande festa con
tanto di vitello grasso e di ballerine cubane in topless? Semplice!
Perchè in realtà il figliol prodigo è “rimasto fuori” e per
lui tornare dove era già stato è semplicemente un nuovo viaggio,
perché nulla è come era già stato. Per me (che probabilmente non
sono ancora giunto al livello di coscienza superiore del figliol
prodigo, anche se ci sto lavorando duramente...) è sempre un trauma
ritornare “a casa” da un viaggio, in particolar modo se il
viaggio è stato una meraviglia condivisa con persone e situazioni
veramente fichissime. Mi sale una depressione angosciosa indicibile,
un senso di vuoto incolmabile, la sindrome di Piero Ciampi misto
Luigi Tenco misto sticazzi. Poi comunque passa, come tutto, bello,
brutto o neutro che sia...
Fatto sta che
l'appena terminato tour bulgaro è stata un'esperienza indescrivibile
(e vi va bene perché se dovessi iniziare una descrizione anche poco
dettagliata “te halüde
Ninèta!”*) che mi ha arricchito parecchio a livello di coscienza,
gioia, pensieri, parole, opere e omissioni. Soprattutto omissioni. Le
omissioni secondo me sono il peccato più grave tra quelli
sopracitati. E purtroppo sono un noto peccatore in tal senso.
Comunque sia non ci sono state solo omissioni, ma pure qualche
emissione (soprattutto di cazzate, a raffica...) quindi va bene così.
Quella più grossa che ho combinato è stata il fatto di non essermi
portato una delle mie chitarre. Ne ho spupazzate diverse di varia
forma e colore ma purtroppo per troppo poco tempo per i miei gusti.
Non sono portato per le “sveltine” e pure le situazioni
occasionali diventano sempre meno allettanti. Non dico proprio una
Juanita, ma anche un'altra “signorina” del mio entourage
chitarristico avrebbe spaccato molto di più il culo al mondo di
quelle chitarrucole adoperate qua e là. Anche perché l'avrei
suonata 24 ore su 24 e probabilmente sarei ancora là a strimpellare
“la Pepìnika” o “Biis Matinov” per le strade di Plovdiv o di
Velingrad e lì sì che si sarebbe rimasti fuori ma di bruto bruto bruto.
Almeno fino a ferragosto... Però sono dovuto tornare al cantiere per
una buona causa e presto i risultati saranno tangibili e forse me ne
sarete grate/i.
E
niente... a brevissimo grosse novità in arrivo...
Per
il momento vorrei salutare e ringraziare i miei compagni di viaggio
di questo fantastico tour bulgaro (ecco
qui una foto molto fica dell'entourage artistico)
ovvero Mirko e Valerio
little band, Chiara Hudson Falasca, James Ghelli, Andrea
Manocchio,Levent Rihan & Dj Dani, Hidden Wolf, Alessandro
Porcella, Victoria Moro, Agir Manas, Ronaldo e Rodrigo Dimitrov,
Roberto Turati, Lia, zio Enzo, Dino, Stefano, Marco e pure l'autista (anche se a mio avviso dovrebbe prendere un po' di lezioni di guida spericolata da qualche "turbodituono" oldschool che conosco io, e ve lo dice uno che ha paura della velocità, ma a casi estremi, estremi rimedi).
E non so se sapete
che ieri mi hanno pure nominato presidente della Repubblica Bulgara
(ecco qui sotto la prova fotografica). Ho proposto l'annessione alla
Svizzera (la Bulgaria ne sarebbe divantato il 27° cantone) ma sono
stato pesantemente osteggiato dall'Unione Europea con pesanti minacce di crocifissione in sala mensa, per cui mi sono
dimesso seduta stante e sono tornato in Valcamonica a fracassarmi/vi
i maroni.
Chiudo
con un video de “La pillola anticrisi” suonata allo Stadio romano
di quel gioiellino urbano balcanico volgarmente chiamato Plovdiv.
Passo
e chiudo.
colonnelloКарлов Камал Бономелиex presidente lampo di
grande tera di Bulgaria.
PS.Fate
ballare occhi, orecchie e tutto il resto che tra poco arriva “la
bomba”.
*"te halüde
Ninèta!" trad. letterale dal camuno "Ti saluto Ninetta" si usa per indicare qualcosa che tarda ad arrivare oppure che dura tanto... in sostanza è un lunghissimo lasso di tempo.
Da poco rientrato
(per modo di dire, è un continuo volar fuori senzi sosta....) da un
piccolo tour non musicale bensì eno-silvo-filosofico (con retrogusto
acido di pesca melba indigena del Paraguay...) in diverse zone del
pianeta terra ovverosia la bassa mantovana, la Versilia e i
fantastici (soprattutto per la fauna locale, in particolare la
selvaggina...) Monti Lepini, sopravvissuto alla grande ondata di
caldo africano (che poi in realtà non è il caldo in sé il problema
ma sono le lamentele continue di chi non lo sopporta, e se ci pensate
bene sono gli stessi che quando fa fresco si lamentano che si muore
di freddo e quindi riscaldano a manetta, mentre ora cercano conforto
nei condizionatori che a loro volta non fanno altro che alimentare il
surriscaldamento globale. Credo che il problema non sia né il caldo,
né il freddo, né la pioggia, né la neve, né il terrorismo, né il
governo ladro ma sia perlopiù un problema interno. Però se la
maggioranza della popolazione ne soffre non può essere catalogato
come “malattia”. E va beh mi fermo qui perché sto già passando
“dalla parte del torto” ovvero nella schiera dei rompicoglioni
lamentosi moralisti frustrati invidiosi e cagacazzi), mi appresto ora
a ripreparare la “valigia” (metto tra virgolette perché trattasi
di uno zainetto molto meno pesante di quello di un qualsiasi scolaro
delle elementari, medie o superiori che sia) per l'imminente tour
bulgaro. Qui sotto trovate la locandina ufficiale dell'evento.
Oltre a tutto ciò,
come già vi ho accennato, nonostante la calura, ho della roba bella
tosta a bollire nel pentolone magico. Nelle settimane passate ho
fatto l'immensa cazzata di spifferare qualcosina qua e là ma da
questo momento acqua in bocca (basta vino per un po'...). Vi basti sapere che sto lavorando duro
per il bene/male/variedeventuali dell'umanità (madonna quanto
cazzo se la tira sto qua...). E non vi do nessuna data da
segnarvi per eventuali uscite discografiche o giù di lì. Le cose
più fiche arrivano quanto meno ce lo si aspetta e dato che sto
preparando roba a mio avviso molto fica (o almeno ci si prova...) vi
prego di non pressarmi. Relax!!! Piuttosto pensate a vivere la vita
degnamente e l'Universo vi ripagherà. Se non lo farà lui vi pagherà
qualcun altro. Se non vi pagherà nessuno potete sempre puntare sul
reddito di cittadinanza, meglio se svizzera a questo punto...
Sappiate che fino ad
ora mi sono trattenuto parecchio. Soprattutto negli ultimi anni. Ma
quest'anno ho deciso di lasciare uscire a pascolare “la belva” di
tanto in tanto. Il problema è che nutrendosi quasi esclusivamente di
carne di primati devo tenerla un po' d'occhio se no fa casini.
Con questo vi auguro
una fantastica estate piena di gioia, amore, pace o guerra, ciò che
più vi aggrada! Se vi piace lamentarvi vi auguro un'estate stracolma
di lamentele e al contempo spero di non incontrarvi e anzi, spero che
incontriate sulla vostra strada “chèl del formài”
(traduzione: quello del formaggio, ovvero quello che per ristabilire
l'ordine naturale delle cose o per dirla in maniera un po' più new
age per la legge karmica, ti fa nero di botte).
Ora vi lascio con la
frase zen più gettonata dell'estate 2019...