lunedì 19 agosto 2019

LANGUIDA HIT PER UNA LANGUIDA ESTATE

So che fino ad ora è passato un po' in secondo, se non in terzo, quarto, quinto, millionesimo piano...

In realtà non è uscito solo un video la settimana scorsa bensì anche un EP (digitale). Inizialmente il “singolone” doveva essere un altro. Addirittura alcuni dei pochissimi intimi che lo avevano ascoltato un bel po' prima dell'uscita mi avevano intimato di pubblicarlo il prima possibile perché sarebbe stata la hit dell'estate 2019. Comunque sia siamo ancora in tempo. C'è ancora un bel mese abbondante di estate e grazie al surriscaldamento globale potremo protrarci anche fino a Natale o giù di lì. 


Potrebbe essere considerato un pezzo (sto parlando al singolare anche se in realtà l'EP è composto da tre canzoni ma io mi concentro prevalentemente sulla prima) “osè” e probabilmente, grazie a Dio, lo è, nonostante lo spelling che rende il tutto un po più esotico (e non solo erotico). Io lo vedo più come un inno religioso e infatti è nato durante un momento di estasi mistica-boschiva, suggeritomi direttamente dagli spiriti ancestrali che ivi (non vi dico dove se no ci aprite un chiringuito e ci fate suonare le cover band di Ruggero dei Timidi) dimorano. Quindi siamo nell'ambito della musica sacra, oltreché in quello delle canzonette estive senza troppe pretese.

Ogni ulteriore parola sarebbe di troppo... Vi lascio all'ascolto del mio nuovo EP, fatene tesoro e... mi raccomando... il decoro!!!



PS se volete contribuire alla nobile causa dell'Arte su bandcamp potete anche scaricarlo a prezzo modico, i compensi verranno investiti in nuovi progetti artistici, nel pagamento di debiti legati a una lunga e fallimentare carriera musicale, ma soprattutto nell'acquisto di un'astronavicella spaziale per i prossimi tour interstellari.


PPSS Se preferite spotify:  


PPPSSS Se preferite altro, cercatevelo da voi.

venerdì 9 agosto 2019

mercoledì 7 agosto 2019

ATTENTI AL BALTICO!!!


Trattasi di un pericolo da non sottovalutare, non tanto per il mare in sé (con le sue splendide colorazioni con gradazioni che vanno dal giallo cacarella al leggendario blu di prussia) ma bensì perlopiù per le sue regioni, i suoi agglomerati urbani, umani e via dicendo. Il problema principale è il fatto che poi, almeno nel mio caso, non si a più voglia di andare via. Forse dovrei provare ad andarci d'inverno. E se devo dirvi feondamentalmente cosa mi ha colpito delle zone visitate nella settimana appena trascorsa (ovvero Riga e dintorni marittimi, Vilnius, Kaunas e dintorni) non so nemmeno bene dirvi cosa. Forse che non mi aspettavo che la Lettonia e la Lituania fossero così profondamente diverse tra loro (la nordicità russofila della Lettonia messa accanto alla profonda “terronaggine” pseudomediterranea della Lituania, due mondi completamente diversi, accumunati forse “soltanto” da foreste sconfinate, dai tetti in eternit delle zone periferiche ed agricole, dalle valkirie passesche che si aggirano sinuosamente pressochè ovunque e da idiomi che assomigliano vagamente al friulano). Fatto sta che pure sto giro (come l'anno scorso al momento del ritorno dalla splendida Danzica) sono riuscito con la forza del pensiero a posticipare di un'ora la partenza dell'aereo che mi ha tristemente riportato sano e salvo in terra natìa. E va beh comunque forse la cosa più speciale che ho trovato lassù è semplicemente il fatto di essermi preso una bella distanza dall'amata/odiata/deturpata e infinitamente bestemmiata Valle Camonica. Ma va beh a parte queste paranoie che immagino vi abbiamo già da un po' fracassato i maroni, torniamo al succo della questione. A Riga sono stato anche intervistato da un paio di radio e ho partecipato attivamente al Festival Origo Summer Fest (con altri artisti di Pa74music e Videofestival live grazie ad Alessandro Porcella e Victoria Moro). E nonostante la “resaca” terrificante che avevo in piedi il giorno del concerto per colpa di un mix di birra scura lettone, cibo laido e untuoso e black balsam (amaro tipico di Riga una sorta di via di mezzo tra Fernet e anima nera ma molto più malefico) l'ho portata via piuttosto bene e posso anzi asserire che la musica mi ha guarito e sempre sia lodata. Si sono esibiti anche altri artisti italiani ovvero Hiddenwolf e Levent Rihan & Dj Dani (già compagni di tour il Bulgaria il mese scorso), il mitico bluesman teutonico Jørg, quel pazzoide del cantautore ucraino Jakov Smirnov, più diverse ragazze locali splendide e bravissime oltrechè perlopiù piuttosto ultraminorenni, anche alcuni ragazzi ma chissà perché quelli non me li ricordo. Quindi sì è stato un bel festival (di cui trovate qualche foto e video qua e là su questa pagina), nonostante il fatto che come pezzo finale abbiamo eseguito tutti assieme un pezzo dei Ricchi e Poveri. Ebbene sì lo ammetto. Non ho cantato ma ne ho suonato gli accordi, sbagliandone pure alcuni qua e là se ben ricordo. E li sì che c'è stato il delirio generale tra la folla. L'abbiamo fatto anche in Bulgaria, ripetutamente ma finora avevo preferito tacere per pudore ma è giunto ormai il momento di tirare fuori gli scheletri dall'armadio. In tutti i sensi (chi vivrà vedrà...). Oltre a ciò anche un paio di “buskerate” per la strada non sono mancate. E va beh a Vilnius sono addirittura stato mezzo fidanzato per un giorno (e non ha ancora nevicato!), ma questa è un'altra storia. Chiudo qui il capitolo baltico se no mi viene il magone (come se non ce l'avessi già ed è talmente grosso che fa delle magie incredibilmente enormi...).




Passiamo ora al capitolo camuno-cenomane-alpino-lumbardoveneto.


Mercoledì prossimo, ovvero il 14 agosto, vigilia di una festa che non ho capito ancora bene di cosa si tratta (forse la prima mestruazione di Maria madre di Dio?), alle ore 18 presso il Cortile Casa Rivadossi (in caso di calamità naturali di entità gagliarda presso l'Auditorium Comunale) a Borno (BS) io e la violinista/cantautrice più fichissima dell'Unione Europea ovvero Mirela Isaincu, facenti parti del neonato progetto “Shomannati” apriremo con qualche canzone nostra e altrui la presentazione del libro “La mia prima volta con Fabrizio de Andrè. 515 storie” di Daniela Bonanni e Gipo Anfosso in occasione del Festival “Dallo Sciamano allo Showman”. Ingresso libero e ci sarà pure il rinfresco. Per maggiori informazioni sulla serata e sul festival visitate il sito www.shomano.it .



E niente per oggi abbiamo finito. State all'erta. Stanno arrivando!!!