
A parte questa mia Svizzerofilia che si fa
sempre più acuta, sto organizzando un tour megagalattico per la
prossima primavera. È un lavoraccio estenuante, infatti sto
iniziando a innervosirmi parecchio quando qualcuno mi dice che non
faccio nulla e che ho buontempo. Fatevi i cazzi vostri! Non vi
immaginate neanche lontanamente quanto mi sto sbattendo facendo
qualcosa che mi disgusta da un luogo che che mi nausea (quando c'è
una grandissima parte di me che vorrebbe andarsene via
lontanissimo.... anche questo mi toglie tantissima energia, lo starci
dentro in schemi distanti anni luce da come sono io, o da come credo di essere...) però se è
vero che il fine giustifica i mezzi... ora ciò che devo fare è
questo. Chiuso Milano.
E oltre a ciò sto
iniziando a tratteggiare le caratteristiche di quello che potrebbe
essere il mio prossimo lavoro discografico. So che voglio un disco
libero, molto libero. Spudorato, scarno, essenziale, puro.
Sbattendomene i coglioni di piacere a chissachì (tanto son già figo
abbastanza, pure troppo per i miei gusti, se no poi non mi fanno più
suonare perché han paura che gli rubo le morose). Forse l'ho già
fatto ma voglio dar spazio ancora di più a questa libertà creativa,
recuperando quello spirito primordiale che avevo nelle prime
composizioni. E comunque le canzoni ce le ho già quasi tutte. Credo
che gli artisti al giorno d'oggi partano spesso e volentieri già col
freno a mano inserito. Sento che invece c'è sempre più bisogno ora come non mai del fatidico“daga
sfogo!”, sperimentare di più, rischiare, osare. Già il fatto di
essere incarnati in corpi mortali un enorme compromesso. L'arte è di
per sè un compromesso. Ce ne sono già troppi in natura, non credo
abbia senso crearne degli altri.
Dato che sono in vena di facili polemiche, vi confesso che stanno iniziando a
cadermi le palle quando sento gente che elargisce consigli (senza che
nessuno gliel'abbia domandato) tipo potresti fare così, potresti
fare cosà, potresti inserire questo strumento, potresti essere più
così, bla bla bla bla bla bla bla... Potresti stare zitto, per
favore?
Fatelo voi! Mettete su una band e suonate quel cazzo che vi pare (ma poi il bello è che quelli che fanno sti commenti il più delle volte non sanno suonare nemmeno il campanello, è un po' come se io andassi da un muratore a dirgli come deve far su la molta...). E se non
vi piace ciò che faccio, liberi di tapparvi le orecchie o di recarvi
altrove. Certi consigli di natura tecnica in particolar modo elargiti
da musicisti spesso e volentieri sono preziosi, ma quelli di chi ama
rompere le palle con lo scopo di farti pigliar male in un momento in
cui sei contento di ciò che stai facendo (e comunque non
preoccupatevi che rimango sempre un eterno insoddisfatto, non mi
serve che qualcuno mi metta pulci all'orecchio su cose a cui avevo
già pensato e ripensato secoli fa...). Lo dico a nome di tutti gli
artisti, mi prendo questa responsabilità (e non so nemmeno se lo
sono io ma poco importa). Sappiate che a volte annuiamo facendo finta
di niente a causa dell'educazione nazicattolica che ci hanno
impartito ma se il nostro inconscio potrebbe governarci veramente vi
spaccheremmo la faccia. Con ciò non voglio instigare viuulenze inutili (ce ne sono già troppe in giro), sappiate solo (se fate parte della categoria di quelli che mettono sempre i puntini sulle i a tutti) che potete farne a meno... Questo è il mio puntino sulla vostra i.
Ora vi saluto, ci si
vede al corso “come scrivere una canzone di successo” o a quello tipo "come scrivere una canzone indie alternative antifa newwave freejazzpunkinglese di nicchia lo-fi o non loffai fratello" o ancora "come tirare fuori la propria creatività e diventare artisti megagalattici in comode rate". Così sa(n)remo tutti artisti.
Oppure, meglio ancora, ci vediamo martedì 20 febbraio all'Enotema di Via Fratelli Bandiera a Brescia alle ore 21.
Amen!
Oppure, meglio ancora, ci vediamo martedì 20 febbraio all'Enotema di Via Fratelli Bandiera a Brescia alle ore 21.
Amen!
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