mercoledì 16 maggio 2018

SIA LODATA LA PEPìNA (SEMPRE SIA LODATA)


Il fatto che potreste pensare che sono pazzo ormai non mi spaventa più (Ma scusa ti ha spaventato ancora? No! E allora che parli a fà? Non parlo, scrivo). Fatto sta che ieri, da un'incolmabile tenebra buia dovuta prevalentemente al rientro da un “viaggetto” (percepita come una vera e propria odissea interstellare) in quella che ormai per me è la Città assoluta, pensavo che non avesse più alcun senso continuare ciò che sto facendo qui perché la mia vita vera è altrove. Avrei barattato il mio “Impero” per il nulla assoluto pur di tornare lassù. E probabilmente lo farò (anche perché il mio impero è il nulla assoluto). Ma non è questa l'ora. O meglio, non è l'ora di andarci completamente. Ho in ballo una missione da portare a termine. Danzica mi ha aperto il cuore. Forse come me lo aprì il Nepal nel 2007, quando nacque Kamal. Forse anche di più. Ne ho visti tanti di posti al mondo, belli, bellissimi, brutti, bruttissimi, mistici, fantasmagorici, magici, psichedelici, peccaminosi, tutto e niente. Lì però mi sono sentito a Casa. Per la prima volta. Non è il posto perfetto senza difetti. Tutt'altro. Se ci penso razionalmente dico anche “Sì bello! Però va beh non esageriamo...”. Ho pianto la sera prima di rientrare in Italia. Era da secoli che non accadeva. Ho pianto pure una volta rientrato, disperato. Stamattina mi sono svegliato nella luce comunque. Nella Luce di una nuova consapevolezza. Quel posto esiste davvero ed su questa terra! Già il fatto di saperlo mi riempie di gioia, di energia. Mi da nuova linfa per quello che sto facendo. Nuovi suggerimenti su come farlo, nuovi punti di vista. Forse mi sono preso solo un abbaglio, può essere. L'avevo presa un po' alla leggera sta storia di andare al matrimonio di un vecchio amico in Polonia e invece grazie a quell'invito ho avuto l'occasione di conoscere la mia personale mecca (intendo Danzica, non la Polonia in generale), che poi magari dura quattro giorni e me ne dimentico, ma ciò non ha alcuna importanza, quel che conta è  che ci sia. Credo che se avessi avuto su la chitarra mi ci sarei fermato. Al matrimonio (che non era a Danzica ma in un paesello sperduto tra le campagne a circa un centinaio di km a est da lì circa) comunque una piccola chicca kamalica si è manifestata. C'era un gruppo folk locale composto da una violinista (bionda, non era Mirela però, a occhio e croce avrebbe potuto essere sua nonna) una fisarmonicista-cantante, un percussionista e un mandolinista (ecco qui sotto una foto della suddetta band durante l'ora dell'aperitivo in giardino, ovvero prima di avere a che fare col sottoscritto)
e, quando sono stato invitato a salire sul palco a cantare qualcosa “di tipico” con loro, dopo aver svuotato l'ennesimo bicchierino di vodka ed essermi scaldato le corde vocali con il superclassicone folk “Lo Spazzacamino”, mi sono lanciato in una selvaggia interpretazione de “il cafè de la Pepìna” di Bonomelli, Bonomelli, davanti a un pubblico eterogeneo e multietnico (prevalentemente polacco, austriaco e alto-atesino, con piccolissime minoranze camune, ispaniche, milanesi e afro-emiliane) danzante all'inverosimile. Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni (Mogol,Battisti). Contare che qualche ora prima stavo cantando in chiesa durante la messa canzoni completamente sconosciute in latino, polacco e tedesco. Contando che non conosco nessuna di queste lingue, meglio così (però le bestemmie le pensavo in italiano). Ebbene sì lo confesso ho cantato in chiesa. Ma mica in chiesa come cantano tutti i culi bianchi qualunque che vanno a messa la domenica, bensì proprio sull'altare (più o meno... non è che adesso di punto in bianco divento prete...). Ho fatto parte del coro ufficiale del maestro Martin l'altoatesino. Che ci volete fare, mi hanno incastrato (...e un po' l'ho fatto pure per far colpo sulle fichette polacche...). Ebbene sì ormai l'ho confessato. Spero che Satana non si offenda negandomi il saluto. Ogni tanto bisogna pure peccare, eccheccazzo! E va beh... nulla! Avete rischiato di perdermi nei meandri della chiesa cattolicapostolicaromanapolaccoaltoatesina.
E invece a un certo punto la messa è finita, andate in... Mona! Quindi è arrivata la Pepìna tutta bella pimpante. Un'apparizione mistica o una semplice allucinazione da vodka?
Risposta N°1: Non importa, l'importante è che si sia manifestata. Amen.
Risposta N°2: Lo Scopriremo solo vivendo (Mogol,Battisti).

Se volete farvi un tatuaggio fashion o semplicemente un giro in una bella festa piena di gente e situazioni variopinte ascoltando anche un concerto di Kamal (accompagnato al violino da Mirela quella originale) vi aspetto domenica alle 12:30 (subito dopo la Santa Messa) alla Brescia Tattoo Fest di Montichiari.

Se no vi inviterò prima o poi al mio matrimonio in Polonia. O in Svizzera.

P.S. Fiori rosa fiori di pesco (Mogol,Battisti). 
 

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