“Non bisognerebbe
mai ritornare” insegna il maestro Guccini. Pure nel mondo dei rave
e delle “storie” di usa dire “non si rientra più”. Ma allora
perchè al rienro del figliol prodigo si celebra una grande festa con
tanto di vitello grasso e di ballerine cubane in topless? Semplice!
Perchè in realtà il figliol prodigo è “rimasto fuori” e per
lui tornare dove era già stato è semplicemente un nuovo viaggio,
perché nulla è come era già stato. Per me (che probabilmente non
sono ancora giunto al livello di coscienza superiore del figliol
prodigo, anche se ci sto lavorando duramente...) è sempre un trauma
ritornare “a casa” da un viaggio, in particolar modo se il
viaggio è stato una meraviglia condivisa con persone e situazioni
veramente fichissime. Mi sale una depressione angosciosa indicibile,
un senso di vuoto incolmabile, la sindrome di Piero Ciampi misto
Luigi Tenco misto sticazzi. Poi comunque passa, come tutto, bello,
brutto o neutro che sia...
Fatto sta che
l'appena terminato tour bulgaro è stata un'esperienza indescrivibile
(e vi va bene perché se dovessi iniziare una descrizione anche poco
dettagliata “te halüde
Ninèta!”*) che mi ha arricchito parecchio a livello di coscienza,
gioia, pensieri, parole, opere e omissioni. Soprattutto omissioni. Le
omissioni secondo me sono il peccato più grave tra quelli
sopracitati. E purtroppo sono un noto peccatore in tal senso.
Comunque sia non ci sono state solo omissioni, ma pure qualche
emissione (soprattutto di cazzate, a raffica...) quindi va bene così.
Quella più grossa che ho combinato è stata il fatto di non essermi
portato una delle mie chitarre. Ne ho spupazzate diverse di varia
forma e colore ma purtroppo per troppo poco tempo per i miei gusti.
Non sono portato per le “sveltine” e pure le situazioni
occasionali diventano sempre meno allettanti. Non dico proprio una
Juanita, ma anche un'altra “signorina” del mio entourage
chitarristico avrebbe spaccato molto di più il culo al mondo di
quelle chitarrucole adoperate qua e là. Anche perché l'avrei
suonata 24 ore su 24 e probabilmente sarei ancora là a strimpellare
“la Pepìnika” o “Biis Matinov” per le strade di Plovdiv o di
Velingrad e lì sì che si sarebbe rimasti fuori ma di bruto bruto bruto.
Almeno fino a ferragosto... Però sono dovuto tornare al cantiere per
una buona causa e presto i risultati saranno tangibili e forse me ne
sarete grate/i.
E
niente... a brevissimo grosse novità in arrivo...
Per
il momento vorrei salutare e ringraziare i miei compagni di viaggio
di questo fantastico tour bulgaro (ecco
qui una foto molto fica dell'entourage artistico)
ovvero Mirko e Valerio
little band, Chiara Hudson Falasca, James Ghelli, Andrea
Manocchio,Levent Rihan & Dj Dani, Hidden Wolf, Alessandro
Porcella, Victoria Moro, Agir Manas, Ronaldo e Rodrigo Dimitrov,
Roberto Turati, Lia, zio Enzo, Dino, Stefano, Marco e pure l'autista (anche se a mio avviso dovrebbe prendere un po' di lezioni di guida spericolata da qualche "turbodituono" oldschool che conosco io, e ve lo dice uno che ha paura della velocità, ma a casi estremi, estremi rimedi).
E non so se sapete
che ieri mi hanno pure nominato presidente della Repubblica Bulgara
(ecco qui sotto la prova fotografica). Ho proposto l'annessione alla
Svizzera (la Bulgaria ne sarebbe divantato il 27° cantone) ma sono
stato pesantemente osteggiato dall'Unione Europea con pesanti minacce di crocifissione in sala mensa, per cui mi sono
dimesso seduta stante e sono tornato in Valcamonica a fracassarmi/vi
i maroni.
Chiudo con un video de “La pillola anticrisi” suonata allo Stadio romano di quel gioiellino urbano balcanico volgarmente chiamato Plovdiv.
Passo
e chiudo.
colonnello
Карлов Камал Бономели
ex presidente lampo di
grande tera di Bulgaria.
PS.Fate
ballare occhi, orecchie e tutto il resto che tra poco arriva “la
bomba”.
*"te halüde
Ninèta!" trad. letterale dal camuno "Ti saluto Ninetta" si usa per indicare qualcosa che tarda ad arrivare oppure che dura tanto... in sostanza è un lunghissimo lasso di tempo.
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