lunedì 25 giugno 2018

LA CAPANNA SUDATORIA FILOSVIZZERA

Madonna come è difficile sedersi davanti a un computer e scrivere ultimamente... Avrei avuto tantissime cose da condividere (perlopiù mastodontiche fesserie) ma, grazie a Dio, non ne ho trovate né la forza né la voglia, sia di organizzare il tutto che soprattutto di star lì davanti allo schermo. Avrei voluto scrivere qualcosa sul fatto che non mi sono ancora ripigliato dal rientro da Danzica (mannagg....) oppure qualcosa sul fantastico minitour veneto, sulle nuove collaborazioni, sull'altro minitour calabro-campano annullato causa malattia del sottoscritto, sul mio trentaseiesimo compleanno trascorso alle pendici del Monte Grappa, sulla Svizzera ai mondiali di calcio, sul fatto che d'estate fa caldo e i cervelli evaporano (e qui sono avvantaggiati coloro che ne sono sprovvisti) etc... etc... etc... ebbene sì anche d'estate il raffreddore è sempre in agguato. Ocio!
E in effetti non so proprio cosa scrivere dato che se dovessi iniziare a scrivere delle mie solite paranoie o i miei deliri anti-camuni o ancora meglio anti indie-trap-hiphop-stuckazz e chi più ne ha più (se) ne metta (nel culo.... non si dice culo Giacomino! Culo culo culo e vaffanculo!) meglio lasciare stare. È appena iniziata un'estate tosta. Godetevela. Io personalmente preferisco l'autunno ma pota... non mi va mai bene niente cristodio.... La rivaluterò quando sarà finita oppure l'attenderò quando sarà febbraio e vivrò in Siberia. Fatto sta che ieri, avendo partecipato per la seconda volta (a distanza di un anno dalla prima) al rituale della “capanna sudatoria” mi sono ricordato di una cosa molto importante. Di una canzone che scrissi poco meno di un anno fa (erano le prime settimane di luglio) e che chi mi segue (non sui social, chi mi segue per davvero) avrà sentito diverse volte dal vivo. Mi sono ricordato del fatto che l'avevo registrata lo scorso autunno (sempre con l'ausilio di Marco Giuradei presso il fantastico Taverna Studio di Provaglio d'Iseo) e a parte averla usata per iscrivermi a qualche concorso (di quei pochi a cui partecipo tutt'ora da anni senza mai riuscire a superare nemmeno la prima fase di scrematura generale, del resto essendo cresciuto tifoso dell'Inter i trionfi non fanno proprio per me, anche se qui siamo proprio a livelli di Kamunia Paranoika Volley ahahah...) non l'ho mai pubblicata da nessuna parte. Quindi, dato che non voglio peccare troppo di avarizia e non sono sicuro che ci saranno nuovi album di Kamal in futuro (anche perché il mondo potrebbe pure finire da un momento all'altro), ho deciso di pubblicare questo pezzo proprio oggi, in una data che per me non significa un casso di niente per il momento. Un po' come tutte le altre. Solo su youtube per ora. Prendete e ascoltatene tutte/i. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è fortemente voluto. Se vedete qualcuno che porta il pesciolino rosso a fare una nuotata al lago comunque fatemelo sapere che così magari vengo a fare una storia instagram che possa competere con le centinaia di migliaia di selfie autoreferenziali in stile “chi che gà mia antadùr i se anta de per lùr” (traduzione: Chi non ha vantatori si vanta per conto proprio) oppure meglio ancora in stile “Ci sono anche io guardatemiiiiiiiiii!!!!! ehi sì sì proprio ioooo!!!! IOOOO!!!! CAGATEMI!!!!!!!”. E se trovate una bottiglietta di Ceres con dentro un bigliettino, sappiate che è per me. Se è piena di Ceres sappiate che è per me lo stesso. Potete anche berla. Infami ladroni!
Ora vi lascio all'ascolto del pezzo. Se vi va fatemi sapere che ne pensate mediante messaggio in una bottiglietta di Moretti. Se no potrei sbagliarmi con quella dell'anno scorso.
Detto questo ho detto tutto, buon ascolto ma soprattutto FORZA SVIZZERA!!! (Dovete rispondere "Sempre sia lodata"). Amen.


Nessun commento:

Posta un commento