mercoledì 24 dicembre 2014

IL REVIVAL DEGLI AUGURI (PER MANCANZA D'ISPIRAZIONE...)

...da un mio diario di bordo del 2011... con tanto di foto d'epoca...

Bianco
Umido
Oppure
Nevoso

Naturalmente
Assaggeremo
Troppi
Alimenti
Lentamente
Elaborati

Esagerando

Finchè
Entrando
Lesti
In
Camere
Estatiche

Assaporeremo
Nostrane
Nudità
Orgasmiche

Nessuno
Udirà
Ovviamente
Verremo
Osannando.

martedì 9 dicembre 2014

DESPERADO

Oggi mi voglio dedicare una canzone, un pezzo degli Eagles (ma la versione di Johhny Cash a me piace di più quindi mi dedico quella...) che sembra essere scritto apposta per me in questo periodo assurdo della mia esistenza...
Con la speranza che anche la mia parte più stronza riesca a capire bene il messaggio ma soprattutto a metterlo in pratica... Anzi non con la speranza. Con il forte desiderio...


DESPERADO:
Desperado, why don't you come to your senses
You've been out ridin' fences
for so long now
Ohh you're a hard one
I know that you've got your reasons
These things that are pleasin' you
Can hurt you somehow

Don't you draw the queen of diamonds boy
She'll beat you if she's able
You know the queen of hearts is always your best bet
Now it seems to me, some fine things
Have been laid upon your table
But you only want the ones
That you can't get

Desperado,
Ohhhh you ain't getting no younger
Your pain and your hunger,
They're driving you home
And freedom, ohh freedom.
Well that's just some people talking
Your prison is walking through this world all alone

Don't your feet get cold in the winter time?
The sky won't snow and the sun won't shine.
It's hard to tell the night time from the day
And you're losing all your highs and lows
ain't it funny how the feeling goes
away...

Desperado,
Why don't you come to your senses?
come down from your fences, open the gate
It may be rainin', but there's a rainbow above you
You better let somebody love you
(let sombody love you)
You better let somebody love you...ohhh..
before it's too..oooo.. late

giovedì 27 novembre 2014

LA VIA DELL'AUTORECENSIONE COMINCIA A MOZZICONARMI LE PALLE


Innanzitutto vorrei scusarmi con Jimmy Damasi e Moira Tonghini Venturelli per non averli citati (qualche post fa...) tra coloro che si occuparono di pubblicare qualcosa (anche se non proprio una recensione, direi una presentazione) riguardante il mio ultimo (per il momento, ma non escludo che possa essere l'ultimo capitolo di Kamal il cantautore...) album “La Bacchetta Magica e Altre Storie...”. Lo fecero eccome parecchio tempo fa in uno dei primi numeri del loro “Molly's Kitchen Magazine”. Vorrei quindi ringraziarli molto dello spazio dedicatomi. Forse è grazie a quello che si dice io abbia numerose fans avvenenti in Val di Scalve...

Ma ora occupiamoci di altro... facciamo un bel salto nel passato e andiamo a continuare con le autorecensioni dei miei precedenti lavori. È oggi il turno di mettere sotto esame il miniCD intitolato “Tre ballate (scostumate) per l'estate”, che vide la luce nel giugno del 2010, partorito da un Kamal appena divenuto ventottenne e molto sicuro di sé (per avere superato la fatidica boa dei 27...). Nonostante sia già stato recensito proprio da Rockit (o meglio... da quei bischeracci di Rockit...cliccate su questo link se volete leggere la recensione http://www.rockit.it/recensione/23922/kamal-tre-ballate-scostumate-per-lestate … ogni tanto me la rileggo per farmi quattro preziose ghignate che in questi tempi bui sono una vera e propria manna dal cielo... e ogni volta che la rileggo la trovo sempre più azzeccata a parte qualche errore ortografico imperdonabile). Come al solito affido la recensione al Sig.Capitan Decoro, in diretta multisensoriale altoatesina nazipunk da Trepuzzi sull'Ontario, non chiedetemi dove cazzo sia perché non ne ho idea anche se ho il presentimento che si trovi vicino a Scanzorosciate.

TRE BALLATE (SCOSTUMATE) PER L'ESTATE (2010) Autoprodotto.
Credendosi ormai un superdivo, il signor Kamal pubblicò (in maniera totalmente illegale) quest'orripilante dischetto pensando che potesse essere la giusta colonna sonora per un'estate piena di emozioni. E per qualcuno probabilmente lo fu. Questo è un lavoro estremamente locale, dove solo pochi iniziati possono capire non dico a fondo ma anche solo un po' le canzoni. Questo fattore non fa che avvicinarlo parecchio a Franco Battiato. I musicisti di cui si avvale lo stronzo (per non dire sempre il cantautore...) sono pochi ma gagliardi e dai nomi pittoreschi (Freddy Nasaldo, Piero Grappa...). La copertina è una foto a dir poco geniale scattata Da Sirio B. ad Arles (Francia). Oltre ad essere una gran bella copertina è anche un ricordo dell'amico Fuente (colui che piscia nella foto), scomparso prematuramente nel 2011. Riposi in Pace. 
Ma ora passiamo ad analizzare le tracce...
1) IL BARETTO: è senz'altro il pezzo più energico del lavoro. Di una musicalità brillante, estiva, festaiola. Fu l'inno indiscusso della seconda stagione in cui Kamal (con il nome cristiano di Carlo) gestì mediante l'associazione (a deficere) LiberaMente Camuni il leggendario chiosco del Parco Dosso di Bienno, noto soprattutto per essere frequentato da grandi personalità dell'elite beat camuna e non, oltrechè da maestri spirituali estremamente illuminati ma incompresi e perdipiù derisi dalla stragrande maggioranza delle pecore...ohps...delle persone. Ma la cosa più importante di questo luogo un tempo magico, oggi un po' meno (anche a causa di recenti vergognose attività teppistiche sui muri di quello che fu un vero e proprio tempio...) è proprio la sua collocazione, sulle sacre rive del Torrente Grigna, conosciuto anche come Sua Divina Grazia il Grigna oppure Il Pisciatoio degli Dei. E fu appunto quello il segreto dell'ex cantautore politicamente ambiguo Kamal. Ogni giorno compiva bagni rituali nelle santissime acque del Grigna e ne usciva rinvigorito, colmo di gioia, vitalità e sorrisi. E in questa canzone tutto ciò si sente. Se poi non sapete chi sono Getto, Tonino, Mario,… Dove si trova Pisogne oppure chi erano Gli Eroi perché magari siete una pecorara di Sessa Aurunca, un gestore di Bed & Breakfast di Matera, una mignotta altoatesina (in quel caso chiamatemi), uno zappaterra dell'Agro Pontino oppure il Siòr Gigino di Corniolo, direi anche chissenefrega. Anche io non so dove cazzo è Via Paolo Fabbri 43, nemmeno Via del Campo e neppure Memphis Tennessee, come pure non conosco Silvia fa presto che sono le otto nemmeno Alfredo il colpevole. Però conosco una ragazza di Torino...
Fatto sta che questa canzone scorre via bene, liscia come l'olio e volendo la si può anche ballare. Tiè!
2) FOLLETTI E FICHETTE: Qua andiamo già più sul folle. Ascoltando questo pezzo si comprende subito il perché la mamma di Kamal disse dopo aver ascoltato questo Cd “Sì, bello, solo che usi un po' troppo spesso quella parola”. E qui (come pure nella canzone successiva) quella parola c'è in diverse salse. C'è sia nella sua versione più aulica con la C che in quella forse leggermente più volgarotta con la G. Non vi dico che parola è anche perché per quello ci pensa già Kamal nelle sue canzoni. E fa bene perché quella parola va detta, si deve insistere perché è l'origine del Tutto. E chi non conosce la propria origine è fottuto. Ok a parte l'ampio utilizzo di quella magica parola, questa canzoncina molto filastroccosa sa di bosco. Sa di fischettamenti nel bosco. E da lì scaturiscono tutta una serie di avventure strampalate che però sono costate a quel picio di Kamal non dico una scomunica ma numerose critiche in particolare da parte di attiviste femministe (per il fatto d'invitare una donna non dico a preparare una pasta ma a mettere l'acqua sul fornello e aspettarlo nuda sul bidè, romanticismo estremo scambiato per sessismo...), da una amica che si è sentita tirata in ballo (ma che credo l'abbia perdonato), dai benpensanti che si domandano quali sostanze avrà ingerito sto capellone di merda per incontrare dei folletti, stranamente non dall'arcigay (nonostante ci sia una “scena” in cui Kamal è costretto a sparare a dei folletti filo-zapateristi che lo vogliono sodomizzare) e un po' da quegli internazionalisti (per meglio dire romanisti o anglosassonisti) che non tollerano la citazione di luoghi come Borno (che tra l'altro fa rima con porno) o l'utilizzo di frasi in dialetto che non sia romano, milanese, napoletano o americano. O Dio cano. Poteva fare a meno ma l'ha incisa. E piace pure!
3)INNO ALLA PAZZIA: Tematica molto cara al nostro Carlo (e chiamiamolo un po' come mamma l'ha fatto!), un po' perché ne è visibilmente afflitto, un po' perché ama circondarsi di persone che ne sono afflitte, un po' perché forse la vera pazzia è quella che affligge chi non ne è ufficialmente afflitto, eccc... Fatto sta che questa canzuncella, un po' cupa ma con un ritmo davvero incalzante soprattutto grazie alla poderosa linea di basso di Freddy Nasaldo (ex Freddy Ferrata, attualmente Freddy Meraviglia, segnatevelo che ne sentirete molto parlare nel mondo del jazz...) che tra l'altro in questo pezzo suona pure la tromba, stavo dicendo questa canzuncella ci sta dentro di brutto, zio.
Parzialmente ispirata alle dottrine post-nichiliste di Penny (R.I.P.), con sfumature mariosigarettiane e delirii tipicamente kamalici (come la Sibilla bolscevica che allevava mosche all'interno della...), questa canzone chiude il miniCD (salvo eventuali tracce fantasma che sono la vera passione di Kamal anche se in questo caso ha esagerato...) lasciandoci con un po' di amarezza ma anche tanta speranza per un mondo migliore in cui si possa essere liberi di godere delle innumerevoli sfaccettature di una sana follia.

Ero partito denigrando l'autore di questo EP ma alla fine mi sono reso conto che non è poi un lavoraccio, anzi... Si va beh... non è Guccini e nemmeno Gianni Drudi, non è nemmeno emiliano (appunto, è Carlo!). Non fa nemmeno così cacare. Anzi vi devo dire la verità, so che la reputazione ne risentirà notevolmente ma devo confessarvi che a me un po' questo pseudo-CD piace.
Chiudo con un consiglio per il buon Kamal. “O torni cazzuto come un tempo, anzi di più, oppure ritirati. Picio!”.

Letto, firmato e sottoscritto.

Capitan Decoro.

domenica 16 novembre 2014

SOGNI E BESTEMMIE DI UN MENESTRELLO IMPAZZITO...



“Carissime/i, vi vorrei annunciare che i miei prossimi concerti di cui vi accennai nell'ultimo post sono stati annullati, o meglio rimandati (ma non posso dirvi a quando per il momento).
Forse è un segno divino (che ho rotto i maroni)? A volte la penso così, ma non sempre. Torneranno tempi più gloriosi, e comunque, se pur lontana dai “riflettori”, la musica estremamente pagana che ho dentro (e che a volte riesce più o meno timidamente a vedere la luce) c'è eccome, si manifesta qua e là sporadicamente. Ma soprattutto sento che, pur avendo influenze e pseudo-analogie questa musica non esiste, almeno nei canali facilmente accessibili al pubblico occidentale. Se esistesse già non ci sarebbe motivo di riprodurla. C'è da inventarsi tutto. Se non ci fosse il mare tra il dire e il fare sarebbe estremamente semplice la storia. Ma c'è il mare e purtroppo è parecchio lontano dal mio attuale domicilio (anche se le piogge degli ultimi tempi forse lo stanno avvicinando?). Quindi maniche rimboccate, senza fretta ma con grande determinazione, tempo ar tempo ma non troppo, arriverà ìanche il nostro momento. Si sente spesso parlare un po' ovunque di alieni. Se qualcuno di voi dovesse incontrarli gli dica di venire pure da me che sono interessato a collaborazioni extraplanetarie.
Un nuovo suono s'ha da plasmare perché la musica torni ad essere non un sottofondo o un passatempo ma qualcosa di potente. Qualcosa che sia al contempo medicina e malattia, vita, morte e... miracoli... Qualcosa che spacchi il culo persino a Dio.”

Così disse quel pazzo fumoso dal fondo della Grotta Zinzulusa mentre i grandi maestri della Musica si rivoltavano nelle tombe... Poi tornò alle sue canzonette del cazzo...

mercoledì 5 novembre 2014

LA VIA DELL'AUTORECENSIONE VOL.2



Disse (scrivendo) un mio conoscente dopo la pubblicazione del mio post La via dell’autorecensione “le seghe migliori sono quelle che ti fai da solo”. Non sono del tutto d’accordo (anche se a volte è vero, dipende da chi te le fa, se ci mette anche un po’ di bocca o di altro,…) comunque in assenza di qualcuno che me le fa sono costretto a farmele da solo.
E oggi voglio farmi una bella sega utilizzando come materiale erotico  una piccola parte del mio recente (ma non troppo) passato cantautorale. È un po’ come masturbarsi pensando a una ex morosa della quale si ricordano solo i lati più piccanti.
Forse è un po’ squallido ma lo faccio ugualmente, anche perché coi tempi che corrono non è che abbia poi tanto di meglio da fare, nemmeno di peggio, quindi lo fò e basta.
Ma veniamo al succo, ho deciso di recensire (sempre in totale autonomia, facendomi aiutare solo da quell’altra faccia, una delle tante, che compongono la mia personalità non di certo semplice e coerente, non per niente sono nato sotto il segno più odiato dello zodiaco ovverosia i Gemelli) un Cd demo che “pubblicai” (in circuiti underground fuorilegge) nell’anno 2009-2010 (anche se in realtà fu registrato nell’autunno-inverno del 2009 ma uscì solamente nel gennaio 2010), anni molto importanti per la mia carriera cantautorale, prima della grande fuga durata qualche anno che mi portò in giro per il mondo e che rifarei ad occhi chiusi, magari evitando di tornare…
Ma ora passiamo la parola a Capitan Decoro, direttamente dalla Grotta Zinzulusa:

ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI E NAVIGATORI :
Anche conosciuto come Eravamo un paese di poeti, santi, navigatori e mignotte altoatesine , questo è senz’altro il miglior lavoro del cantautore Kamal, almeno come ispirazione, sincerità, espressività e profondità. Tecnicamente va beh lasciamo stare…
Siamo qui alle prese con un Kamal piuttosto fricchettone, con i capelli lunghi dai riflessi biondi (non a caso il cd è a nome di Kamal la crapa bionda dell’Adamello), dedito a una dieta psichedelica e a letture estremamente utopiche, oltrechè alla frequentazione assidua del suo guru Mario Sigaretta, alternata a bagni rituali nel Sacro Torrente Grigna (ora gemellato con il Bidente di Corniolo, sull’appennino casentinese romagnolo), concerti con rischio di denunce soprattutto a Pisogne, etc etc etc…. (scusate ho il raffreddore…).
Abbiamo di fronte un Kamal che è cantautore al 100 % senza dubbi, almeno in quel campo, molto fiero e sicuro di sé. Un Kamal finalmente uscito dagli Inferi per trascinare sulla crosta terrestre una manciata di canzoni, più o meno adatte ad essere cantate sotto alla doccia (molto poco utilizzata dal cantautore a quei tempi…).
La registrazione è casereccia ma impeccabile. La confezione fa molto CD di Lady Gaga masterizzato e venduto illegalmente (come quello di Kamal) da ragazzi di colore nelle bettole frequentate prevalentemente da beoni nazistoidi e rumorosi e gallinelle vociferanti dalla puzza sotto il naso (per forza, con dei morosi così…).
I bollini SIAE non esistono, ma chissenefrega, chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato…etc etc etc… (mannaggia sto raffreddore…).
Ma veniamo ora all’analisi dettagliata delle tracks:
1)      ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI E NAVIGATORI: Canzone “violenta” dal sapore flamencheggiante che constata tristemente l’attuale (anche se il pezzo risale al 2009 non è cambiato molto, se non in paggio…) situazione in cui versa l’Italia (e forse non solo lei ma chissenefrega): una ridicola accozzaglia di imitatori e leccaculo di nazioni di bifolchi considerate più evolute, foreste che scompaiono per lasciar posto ad orribili zone industriali perlopiù inutili, gente che fugge disperata e altra che arriva ancora più disperata…  uno squarcio di estrema lucidità angosciante in cui l’unica speranza risiede nell’Amore.
2)      LA DOLCE DANZA DELL’AMORE: sulla scia dell’Amore si continua con questa canzonetta dal sapore molto lounge. Dolce, romantica, rinfrescante narrazione di una storia d’Amore consumata sulle rive del Sacro Torrente Grigna, qualcosa di magico, di fatato, quasi angelico, contrapposto alla volgarità e all’aggressività che la fanno da padrone un po’ ovunque. Il potere dell’Amore è incredibile. Peace & Love!!!
3)      IMPERFETTO: Senza ombra di dubbio il pezzo più puro ed ispirato di tutta la produzione kamalica, nonché il suo preferito. È anche, ovviamente, quello meno commerciale (anche se Kamal asserisce che se tutti fossero come lui sarebbe commerciabilissimo. Ma Kamal è pazzo, non ascoltatelo) data la lunghezza, la blasfemia del linguaggio e dei contenuti, il ritornello dal sapore romanticamente splatter, la parola FIGA ripetuta ben tre volte (secondo Kamal bisogna insistere perché è la cosa più importante che esista, l’origine del tutto) l’atmosfera drogosa,… . Si dice che il pezzo sia stato concepito durante un trip lisergico su di una remota spiaggia della Calabria orientale.
Qui si parla (in maniera psichedelica e rockeggiante, da qualcuno definita “rock-pacco”) in terza persona di un certo cantante chitarrista che lascia intravedere parecchie sfumature autobiografiche. Concordo pienamente sul fatto che questo sia il vero e unico capolavoro di Kamal, che per il resto è un picio che compone solo stornellacci da osteria che non strapperebbero mezza lacrima nemmeno a una sedicenne napoletana mestruata a cui è appena apparso Gigi d’Alessio con le stigmati.
4)      BALLATA DELLA CONOSCENZA: Altra canzone super ispirata ma suonata un po’ alla cazzo di cane. Da toni un po’ cupi e seriosi, forse un po’ troppo da guru illuminato della situazione (ma non a livelli di molti stronzi che scrivono caterve di libri per insegnare ai comuni mortali come trovare la felicità e la pace coi loro metodi demmerda e poi magari si suicidano e se non lo fanno potrebbero anche farlo… così la pace la trovano di sicuro…) . Comunque sia un bel pezzo, un po’ comunista, un po’ al servizio dei più poveri, dei più deboli, dei dimenticati da Dio e dai “maestri”. Ballata intrisa di viaggi, incontri, impressioni, esperienze, introspezioni. Invito all’ascolto. Se lo’avesse cantata un po’ meglio…
5)       LA VITA è TUTTA UN TRIP: è il primo dei tre pezzi live che Kamal inserisce nella seconda parte del disco (quando penso ai vinili mi sembra di bestemmiare a scrivere disco quando parlo di un CD di merda…), io avrei arrangiato pure questi ma che ci puoi fa, Kamal aveva fretta che il CD uscisse per bullarsi con le fichette… che stronzo…   Ma veniamo al pezzo… Questa fu non una prima ma una seconda assoluta di un brano appena scritto (nel dicembre 2009). Simpatico stornello bluesy rochhenrolly che ci mostra uno spaccato di vita quotidiana, tra gente che si lamenta, chi si ama, chi si odia, chi non ne può più, chi prende la chitarra e se ne va fuori dai maroni. Ritornello d’impatto, semplice e cazzuto.
6)      LA SVIZZERA: canzone ormai celeberrima, uno dei cavalli di battaglia di Kamal, soprattutto per quella fetta di pubblico a cui piace il Kamal più stornelliero, avvinazzato, tamarro, imprecatore, scurrile e un po’ razzista. Molti pensano che Kamal odi la Svizzera solo per il testo di questa canzone che in realtà non è altro che un agglomerato di luoghi comuni sulla Svizzera di cui sono portavoci gli italiani del nord, quelli che con la Svizzera ci confinano. E poi non c’è ragione di odiare la Svizzera, sarebbe un po’ come sparare sulla croce rossa (in tutti i sensi…) , non ci hanno lu sole, non ci hanno lu mare… cose che non ci hanno pure li camuni, infatti eviterò di insultarli (almeno in questa sede).
7)      CANZONE DI NATALE: non poteva di certo mancare una canzone natalizia firmata Kamal. Del resto il nostro cantautore strunzo (per non dire preferito che non è vero) ama particolarmente questo periodo molto sexy dell’anno., pieno di sfaccettature e contraddizioni come tutta la vita del resto. È senza ombra di dubbio il pezzo più divertente e  vecchio (risale al Natale 2007 la sua stesura) del disco (ancora bestemmio, Dio Zinzuluso!): alcolico, sensuale, spirituale…che vuoi di più? NATALE!!!

…A dir la verità però il pezzo migliore sarebbe la ghost track ma non ditelo troppo in giro…   

Con questo ho finito. Letto, Firmato, sottoscritto, bestemmiato, sputtanato etc etc etc (raffreddore de merda…)

Capitan Decoro (detto anche u’strunzillu)


Io nel frattempo vi aspetto gli ultimi 2 martedì di novembre al Bar Piccolo Lord di Pianborno (BS) dove suonerò per la presentazione di due birre… presto pubblicherò più informazioni, Ciao!

Kamal
   

mercoledì 1 ottobre 2014

LA VIA DELL'AUTORECENSIONE...


Data la noia che mi assale spesso e volentieri di questi ultimi tempi (anche e soprattutto quando svolgo attività normalmente eccitanti), tra le varie cose (che faccio, che penso o che penso di fare) me ne è venuta in mente una proprio oggi, tra un delirio cosmico e l'altro. Mi sono ricordato che circa un anno fa (più precisamente il 26 settembre del 2013) usciva il mio primo disco ufficiale intitolato “La Bacchetta Magica e Altre Storie...”. Una grossa emozione per il sottoscritto e anche per qualche fan. Ma non è questo il punto. Mi ricordo di aver spedito il disco (fisicamente o internettianamente) a diverse riviste, fanzine, ecc... nella speranza che venisse recensito. Ho persino dato (non regalato, anche se loro forse pensano di sì) il CD a un paio di persone (una di sesso maschile e una di sesso femminile) specificando che non era un regalo ma era un baratto. Il CD in cambio di una recensione o almeno di un commento. Il risultato ottenuto è il seguente:

- L'unica recensione (direi pure molto bella) che mi è stata fatta è quella di Luca Morzenti della rivista camuna Movida, pubblicata puntualissimamente sul numero di ottobre 2013, numero che presentava anche un bell'articolo-intervista al sottoscritto. Di conseguenza voglio ringraziare molto Movida e pubblicare qui una foto della recensione (che appunto è l'unica).


- Oltre a quella recensione, ho gradito moltissimo i commenti di alcuni amici che hanno comprato (o ricevuto in regalo) il disco, ho pensato quindi di pubblicarne alcuni tra i più significativi (tra quelli che mi ricordo...):

"Davvero piacevole il tuo ethno-folk d'impronta mistica...bravo!" , in un'altra occasione aggiunge "da migliorare la voce..." (Michele F.);

"Stavo ascoltando la seconda canzone ma allo gnomo siberiano che mi era salito in macchina non piaceva la linea di basso e mi ha rigato il cd! Infame!", in un'altra occasione dice "Le canzoni fanno tutte cagare meno Biis Matino che è un capolavoro e vale l'acquisto del cd!" (Vittorio S.);

"Molto particolare, davvero bello, molto mistico, Magico con influenze paine carlesche, grande davvero!" (Scila B.);

"Bello ma un po' troppo locale" (Michele R.);

“Grande Carlazzi, il disco è veramente stra bello. Decisamente il tuo album migliore! Sono 4 giorni che lo ascolto di continuo...Bravo Kamal, ne è uscito fuori un cd molto professionale...L'unica pecca secondo me sono le percussioni nella prima canzone e la batteria che un paio di volte non è molto a tempo, però sono piccolezze, le voci (sia di lui che di lei), la fisarmonica e i fiati sono stra azzeccati” (Sergio M.).

Quei due di cui dicevo poc'anzi (quelli del CD barattato per un piccola recensione, anche solo una frase) invece non hanno sprecato manco una parola. Di conseguenza anche io non ho parole.

Ma ora passiamo alle cose “serie”, passiamo alle webzine. In particolare vorrei citarne una che è Rockit. Invece di recensirmi questo disco (che gli mandai se ben ricordo a ottobre/novembre 2013) mi hanno recensito quel cazzo di mini CD risalente al 2010 volutamente stralocale. Ok io ho fatto richiesta per entrambi (o meglio per tutti e tre, comprendendo anche “Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori”) e loro guarda caso hanno recensito quello di cui me ne fotteva di meno (per giunta l'ultimo che gli ho mandato in ordine di tempo. Per quanto riguarda “Eravamo un paese...” mi han detto subito che non l'avrebbero recensito (tanto un paio di recensioni merdose le avevo già collezionate ai tempi della sua uscita...) e fin qui va bene, invece “La bacchetta magica...” mi han scritto che era stato assegnato a una certa Sara Scheggia già a fine 2013 e sarebbe presto stato recensito. La stessa Sara Scheggia mi scrisse millenni or sono che entro qualche settimana l'avrebbe recensito. Pochi giorni fa mi è arrivata una mail dispiaciuta da Rockit che rivendicava l'impossibilità di recensirlo. Ma forse è meglio così. Anzi no. Avrei preferito l'ennesima recensione che dicesse “Troppo locale, troppo intimista, troppo poco...” oppure “I suoi amici ubriaconi saranno contenti di sentirlo strimpellare” o ancora “un pauroso ibrido tra Drudi e Guccini” e via dicendo. E invece niente. Beh se non c'è niente da dire probabilmente significa che non fa cacare ma nemmeno è un capolavoro.è più facilmente qualcosa di asettico, l'ennesimo disco che passa inosservato perché non sa di nulla. Oppure semplicemente significa che Sara non aveva voglia di recensirlo, ha preferito uscire a mangiarsi un gelato. Se così fosse ha fatto bene.
Parlando di Rockit una mia conoscente mi aveva detto che non lavorano bene, che se la tirano, che bisogna “stargli addosso” per farsi recensire i dischi (come ho fatto pure io con Sara Scheggia dopo il suo consiglio, ma forse avrei fatto meglio a starle addosso in un altro senso, più materiale, se volevo la recensione, potevo invitarla io a mangiare un gelato invece di stressarla con le mail, poi magari da cosa nasce cosa e ne sarebbe uscita una recensione incredibile...), e altre cose che non mi ricordo. Questa tipa dopo avermi riferito queste voci di corridoio sui “rivali” (adesso ci arriviamo...) di Rockit, mi ha proposto invece di contattare Loud Vision che è molto più fico, che recensiscono e sono più educati. Mi ha consigliato pure di specificare di voler essere recensito da lei medesima (che però non ha voluto il CD in mano ma mi ha detto di spedirlo telematicamente ai megadirettorigalattici di Loud Vision). Inutile dire che di mesi ne son passati parecchi, io nel frattempo ho cambiato un paio di domicilii e forse anche genere musicale ma non dico che non mi hanno recensito, dico che non mi hanno proprio risposto alla mail. Nemmeno un “grazie” o un “ci spiace ma non abbiamo tempo” oppure “non recensiamo dischi di musica popolare altoatesina” o ancora “per essere recensito devi versare euro 30 sul conto corrente X intestato a Rabbin Kaifa Levistrauss con causale RECENSIONE DISCO BAND SFIGATA” ecc... Nulla di nulla. Nemmeno un caffè, una scoreggia, una spina in un fianco.
Chiuso pure il capitolo Loud Vision, cosa ha deciso di fare il Kamal? Si recensisce da solo! Tiè!

LA BACCHETTA MAGICA E ALTRE STORIE... (Kamal, 2013)

Disco ben confezionato, ben registrato, ben sigillato. Le grafiche sono eccellenti e il ventre e i pettorali scolpiti del cantautore più amato dalle diciottenni sbracciate della Val di Scalve (così dicono...) svettano in copertina per la gioia delle fans più accanite.
Le canzoni sono 13, numero molto importante nella tradizione pagana europea. Ciò lo accomuna a certi gruppi di Black Metal scandinavo, ma in una versione un po' più mielosa, fricchettoneggiante e soleggiata. Poi se lo ascoltate bene scoprirete che in realtà non sono proprio 13 m questa è un'altra storia (solo per gli allievi più avanzati, anzi per quelli più avanzi, di galera, s'intende...). Una delle altre storie a cui allude il titolo.
Il suono di Kamal è un anarchico amalgama di folk austro-ungarico, tradizione cantautorale italiana e svizzera, liscio, tarantelle, punk rock adolescenziale, tango argentino, rumba catalana, bucatini all'amatriciana e risotto alla milanese. Frutta e caffè.
Ma ora analizziamo le canzoni una ad una immergendoci nelle liriche, oltrechè nelle musiche già accennate:
1)AUTORITRATTO: Kamal ci parla di sé stesso, vizi e virtù di un “cantastorie visionario, forse non abbastanza temerario...” con una ballata scarna e in alcuni punti leggermente fuoritempo (in tutti i sensi...).Autocelebrativa.
2)LA BACCHETTA MAGICA: Come disse una signora al Buskers Festival di Modena, rivolgendosi a Kamal dopo aver ascoltato la suddetta canzone dal vivo: “Questa canzone si dovrebbe ballare in discoteca”. Avrà avuto un'ottantina d'anni.
3)NEL MIO IMMAGINARIO COLLETTIVO: Oltre ad essere un po' troppo prolissa (come scrisse pure Movida) questa canzone è una sorta di manifesto irrazionalista, esaltante la pazzia individuale a discapito dell'oggettività dei più. È il pezzo preferito di un amico tedesco di Kamal, forse perché ha il vantaggio di non capire le parole.
4)IL DELIRIO DI VALERIO: Storia di strada, malavita e malasanità ma tanta buona volontà. Dal sapore leggermente swingheggiante. Da gustare preferibilmente assumendo qualche sostanza illecita. Con la gloriosa parecipazione di una vera scimmia. La Scimmia!
5)PROFONDO NORD: Nonostante corra il rischio di essere eletta come possibile inno della nazione Padania, oppure, tradotta in veneto con l'aggiunta di -EST, come inno di battaglia degli indipendentisti veneti, non è neanche male. Dal sapore bluesy, questa è la canzone che ha conquistato i cuori delle ragazze scalvine di cui si parlava poc'anzi. Da ascoltare preferibilmente davanti al fuoco, facendo all'amore mentre fuori nevica.
6)VALZER DELLO ZINGARO: Seppur non si tratti di un vero e proprio Valzer nel senso accademico del termine, questo pezzo un po' “parisienne” un po' “danubienne” e pure un poco “sturnellen” è molto sexy e invita a danzare inebriati di vino a ritmo di tun cia cia e fisarmoniche gitane.
7)ERO IL CANTANTE DEI CATTIES: Vero e proprio tuffo nel passato musicale di Kamal (quando non era ancora Kamal...) che ricompone la vecchia band (proprio come i Blues Brothers) per registrare questo pezzo che con gli altri c'entra veramente poco, essendo un concentrato esplosivo di distorsioni rocchettare, ero(t)ici ricordi e cavalcate epic-pop. Questa canzone però contiene un pezzo di storia, dallo splendore dell'era Catties al conseguente scisma che anticipa la nascita di Kamal il cantautore.
8)TRA MORTI: Forse il pezzo più “sboccato” del disco. Questa canzonetta etno-liscio apparentemente innocua contiene un grosso concentrato di sessualità più o meno decente, emergente dai ricordi di un gruppo di defunti che un po' di vita l'avevano vissuta. Molto vitale!
9)CANZONE DI PASQUA: Dopo la morte non può che arrivare la Resurrezione (a volte...).Canzonetta leggera molto folky trendy fiky fiky easy listening è una vera e propria “sveltina” musicale celebrante la Santa Pasqua di Nostro Signuore Iddio. Amen.
10)TANGO DEL DINGO: Dicesi palloso ma secondo Kamal è il pezzo più ispirato, più sentito (assieme a TRA MORTI), uscito di botto durante un lungo soggiorno  in terra aborigena, tra gli ululati dei dingos e i ratti che scorrazzavano sui tetti di lamiera, mentre la tavoletta del cesso era meglio tenerla abbassata non per evitare che entrassero energie negative ma bensì per non far entrare in “casa” rane e quindi serpenti. Lunga ma elegante. Adulta. Dal finale leggermente gucciniano.
11)IO SONO LA SCIMMIA: Questo è senz'altro il pezzo più “tropical” del disco, anche perché è l'unico. Scritta a 4 mani (anzi a sei...) con una vera e propria scimmia (la sopracitata La Scimmia) questa canzone è allegra, danzereccia, selvaggia e tribale. Attenzione alla caduta di noci di cocco!!!
12)LA CANZONE DI BIIS MATINO: “Biis Matino” è uno dei pezi più gettonati, oltreché commuoventi (a volte dal vivo ci scappa pure la lacrimuccia). Melancolia e struggenza mischiate con un pizzico d'ironia e di sadismo, tutto ciò su una semplice ballata in tonalità di do maggiore. Se volete capire qualcosa sull'infanzia di Kamal ascoltate bene questa canzone. C'è pure il video:
13)MA LI SENTITE VOI...? Singolone commercialotto il cui videoclip anticipò l'uscita del disco, questo pezzo mischia presente, passato e futuro e fa un po' da manifesto ad un certo stile di vita basato sul rispetto della natura, l'amore per le cose belle e per le situazioni romanticheggianti. Il video inneggia al recupero di una certa ritualità pagana.

Questo è quanto. In generale il disco direi che non è malvagio, si può fare di meglio ma per ora va bene così.

Letto, firmato e sottoscritto

Capitan Decoro

P.S.Avevano ragione quelli di Rockit... non fa cacare ma nemmeno trattasi di una figata passesca...
 

Ora torno nei miei panni e ricomincio a scrivere in prima persona.
Se qualcuno poi volesse fare delle recensioni o dei commenti al disco ne sarei veramente felice.
Attualmente sto lavorando a cose un po' diverse. Ho nuovi brani in italiano a pure alcuni in inglese. Vi anticipo che il mio prossimo mini-lavoro sarà in lingua inglese, non perché mi piaccia esteticamente o perché voglio fa ll'americano, ma semplicemente perché vorrei provare ad esportare le mie canzoni, vorrei che i miei messaggi arrivassero a più gente possibile, vorrei forse trovare un ambiente che mi possa anche permettere di vivere con la mia “musica” (la metto tra virgolette perché non mi reputo un vero e proprio musicista, sarebbe una bestemmia, non che io non bestemmi ma questo tipo di bestemmia non mi piace proprio) e probabilmente continuerei anche a scrivere pezzi nella lingua che più amo che è l'italiano. Oppure magari abbndonerò il cantautorato, il folk, il pop, la musica e mi metterò a coltivare tulipani fluorescenti o a collezionare merda di licaone o buchi di emmenthal svizzero. Chi lo sa...
PER ORA VA BENE COSì!


Carlones Kamal

venerdì 19 settembre 2014

GLI IGNORANTI VOGLION STAR CON TE


Per qualche tempo ho creduto nella mia evoluzione.
Pensavo di andare avanti.
Ma uno che va avanti non si riascolta con passione (e un po' di snobbismo tecnico, non lo nascondo...) il disco “Vent'anni di sconfitte” della migliore poppunk band che l'Italia abbia mai avuto ovverosia gli Ignoranti (se non li conoscete eccovi un assaggio di questo disco di cui vado scrivendo https://www.youtube.com/watch?v=jTaDfk2f-N4), ricordando ma senza nostalgia, anzi direi provando sensazioni simili nonostante i più disparati trascorsi, tutto ciò alla veneranda età di 32 anni, senza mogli, senza figli, senza serie prospettive di vita. Senza vincoli se non quello della solitudine.
Vivendo una sorta di seconda adolescenza, con più peli e meno brufoli, con un bel bagaglio di esperienze, di viaggi, di amori, musiche e storie d'ogni tipo. Col cervello più bruciato ma col cuore che scoppia d'amore (per donne reali e/o immaginate e/o sognate) tanto incontenibile da dover essere contenuto, pulito ed ordinato. Il decoro insomma.
Nonostante la musicalità degli Ignoranti sia scarna, essenziale e faccia pure piuttosto cacare, le loro canzoni sono in grado ancora di farmi sentire “a casa” e per me è già tanto, dato che da sette anni a questa parte ho cambiato più di dieci domicilii (tenendo conto solo di quelli durati almeno più di un mese) e non ho ancora trovato una stanza che io senta come mia.
Insomma non so proprio dove cazzo stare. Ma una mezz'ora in compagnia degli Ignoranti ce la passo volentieri, tra le loro ragazze bionde dagli occhi verdi con le chucks nere scolorite che tormentano i cuori ai ventenni. Mi sento più al sicuro perché di anni ora ne più di trenta e non ho paura che mi dicano di no. Ho più paura del contrario.
Ci vuole parecchio coraggio ad esistere ed ancor più ad arrendersi all'amore.
Per cui finito “Vent'anni di sconfitte” mi viene voglia di riascoltarmeli tutti i CD degli Ignoranti e poi già che ci sono tiro fuori pure i Queers, gli Screeching Weasel, ovviamente i Ramones, gli Impossibili, ecc... con il rischio di ripiombare nel baratro della sfiga poppunk... no grazie!
Se proprio sono interessato alla figa poppunk. Spengo gli Ignoranti, è stato bello, ma ora torno nel mio mondo a fare progetti strampalati per il futuro sapendo che sarebbe meglio vivere il presente ma il mio presente mi deprime e solo proiettandomi in avanti riesco a godermelo almeno un po'.
Continuo a credere in una mia pseudoevoluzione.
Ma ora è tempo di Rivoluzione!

giovedì 4 settembre 2014

ELLI DE MON ÜBER ALLES


Oggi ho voglia di scrivere. Non un libro, non una canzone, non una poesia, non una lettera, non qualche citazione mariosigarettica sul muro di un cesso, non un sms a qualche bella bionda tirolese con le trecce che in realtà scopro poi essere un aspirante santo martire impasticcato che mi fa gl'ischerzi...niente di tutto ciò. Voglio scrivere un post sul blog. Suona come qualcosa di freddo, razionale ed estremamente triste ma cercherò quantomeno di renderlo un po' più colorato e simpatico, frizzante ed accattivante.
Invece di parlarvi di me e della mia “musica” che è arrivata a un punto critico, dei miei concerti che saltano o di mie recenti “gloriose” apparizioni televisive, argomenti di cui forse a qualcuno interesserà qualcosa ma non di certo al sottoscritto, ho deciso invece di trasmettervi qualcosa riguardante un argomento che negli ultimi tempi mi sta parecchio a cuore (tipo che se soffrissi d'insonnia non ci dormirei la notte e invece ci dormo e ci sogno).
Durante il mio recentissimo matrimonio psichedelico con la signora Musica mi è venuta la brillante idea di decidere quale sia attualmente il disco che più mi fa sentire vivo e di farne una sorta di “recensione”, del tipo che forse potrò avere un futuro come fanzinaro recensore di dischi oppure più probabilmente un presente come “boca daerta de la Mantelera” (cercatelo su wikipedia se ne avete il coraggio).
Il mio Pantheon è sempre più povero di divinità. Però nonostante molte se ne vadano (e qualcuno dice che sono diventato uno snob musicale... che ci posso fare se di artisti capaci di trasmettermi emozioni ce ne sono sempre meno? Oppure semplicemente non li conosco...), ogni tanto capita che ne arriva una nuova, in questo caso sottoforma di disco, concerti e tutta una serie di storie che vivono prevalentemente all'interno della mia... fantasia?
Il disco in questione ma non solo il disco, direi l'artista a tutto tondo, è... mi sto emozionando, non è facile pronunciarlo e neanche scriverlo per me...
...
ELLI DE MON
Che sia il disco d'esordio ecc... ecc... ecc... non me ne può fregar di meno, come pure delle influenze musicali e via dicendo.
Quello che mi interessa (del disco, di chi l'ha fatto ci arriviamo dopo...) è l'effetto che mi fa. L'ho ascoltato (e riascoltato) in differenti stati di coscienza e non mi ha mai deluso. Non è nemmeno mai saltato... (e io normalmente non ho la tecnologia dalla mia parte, me l'ha detto anche un'astrologa).
La prima volta che lo ascoltai mi sembrava sì accattivante, ma quasi banale (facevo il duro, tentavo di resistere...). Poi però è diventato per me come una droga. Una droga infame e dolcissima. Una droga che ti fa sentire estremamente leggero (già non è che sono un tipo particolarmente pesante...almeno fisicamente...). Una di quelle droghe per cui perdi la testa e non la ritrovi più ma scopri che così vivi meglio di prima.
Intriso di emozioni che si propagano in ogni cellula del corpo contaminando l'anima e facendoti vibrare all'impazzata, schizzar fuori dal tuo giaciglio e dimenarti freneticamente per qualche istante come se tutto ti fosse dovuto, per poi tornare a terra a farti carezzare l'anima e i sensi da quelle note che solo a ripensarci, se fossi capace di svenire, sverrei.
Questo è un disco di SUPER MUSICA e non può che essere stato creato da una SUPER DONNA. Roba che ti fa venire voglia di urlare. Di piangere, di ridere, di amare. Di vivere!!!
Quante tracce? Belle? Brutte? Chissenefrega!!! Zitti che sto ascoltando!!!
E non importa una sega doremifasoldiocan... questa è una roba celestiale.
Vi dico la verità. Elli de Mon non mi fa viaggiare chissà dove, in nessun cazzo di deserto né epoca passata o futura. Mi permette semplicemente di rimanere qui ed ora e, nonostante tutto (ciò che mi sta attorno che non è sempre simpatico) mi fa godere ogni fottuto istante di nulla con quella musica che mi conduce amorevolmente alla follia (anche se qualche stronzo d'uno scettico potrebbe asserire che ero già folle da anni...). Che roba, perdonateil dialettismo, PASSESCA!!!
C'è poco da dire, c'è poco da fare. Questa donna è un angelo. Sarà pure un po' demoniaca ma ha un'anima nobile che si vede lontano un miglio.
Questa donna è una maga. Una che sa trasformare un posto di merda come S.Eufemia nel paradiso terrestre (anzi, celeste!) suonando qualche nota di sitar al tramonto che diventa tutt'untratto mozzafiato.
Sinceramente non mi ricorda nessun altro artista né genere musicale. Non mi fa venire in mente niente di niente. Mi viene solo voglia di baciarla appassionatamente. Però ahimè! Non vorrei mai interrompere il suo canto di Sirena ipnotizzante tanto come i suoi raggianti occhi di diamante.
Vederla abbandonare il palco ad un gruppo di zotici esaltati d'oltreoceano è un evento a dir poco desolante. È un evento che ti fa girare i coioni e bestemmiare in sanscrito mentre prendi a scefù (intraducibile ma deducibile) il contrabbassista della band in questione (piccolo particolare solo immaginato, purtroppo...).
La vita è dura ma sapere che sulla faccia della terra esiste un'artista (e una grande anima) di questo calibro mi riempie di gioia e mi da la possibilità di credere in qualcosa che vada al di là della noia colossale che dimora un po' ovunque.
Questo disco è un gran disco e non c'è niente da dire o scrivere, e allora che cazzo sto facendo?
Elli De Mon … GRAZIE!!! sei un mito!



Kamal

venerdì 29 agosto 2014

ATTENZIONE!!!
La data del 6 settembre alle Terme di Angolo è saltata. Pace all'anima sua.

giovedì 14 agosto 2014

RITORNO SUI PALCHI...

Ebbene, nonostante i vari dubbi e crisi di personalità, nonchè piogge, allagamenti e nubifragi vari,  sto per intraprendere nuove avventure live...
è con grande gioia che vi annuncio date e luoghi delle mie prossime esibizioni ufficiali:


PROSSIMI CONCERTI DI KAMAL:

- Sabato 23 agosto: ospite speciale alla serata finale del concorso canoro Duets al Parco delle Terme di Boario, Darfo BT (BS). Ore 21. Ingresso 6 euro.

- Sabato 6 settembre : cantautorato folk sperimentale con Kamal + el Feder, rap nostrano con  Camoonia Valley Bastardz ,  spettacolo di cabaret con Giorgio Montanini , per finire dj set, tutto ciò alle Terme di Angolo (BS). Ingresso 10 euro. Spettacolo Vietato ai minori di anni 18.

Si potrebbe forse definire tour termale?

sabato 26 luglio 2014

KARL-HEINZ KAMALEN



Eccomi rientrato dall'ennesimo viaggio che stavolta mi ha portato nel cuore della Mitteleuropa, tra Foresta Nera, Valle del Reno, Valle del Mosel, Norimberga, Baviera, Tirolo…
Contrariamente alle mie aspettative non ho avuto alcuna illuminazione, non ho incontrato alcun Messia, non ho trovato una Terra Promessa (anche se il Tirolo…), non ho conosciuto l’Amore, non ho compiuto alcuna grande impresa, ma soprattutto non ho trovato le risposte che vado cercando ai grandi dubbi che mi assillano in questo non troppo simpatico periodo della mia vita.
Però devo dire che ho trascorso delle belle giornate. Mi sono spesso e volentieri divertito. A tratti sono riuscito a rilassarmi. Ho visitato nuovi  luoghi più o meno incantevoli, ho ritrovato vecchi amici, ho conosciuto nuove persone, ho ascoltato nuova musica e ho senz’altro imparato qualcosa. Mi sono conosciuto un po’ di più. Ho suonato poco o forse troppo, dipende dai punti di vista, anzi, dal mio punto di vista ho suonato poco, ovvero troppo.  Ho pure scritto qualche frase su dei pezzi di carta.
Non so se sono ancora quel tipo di menestrello che ho creduto di essere o che forse  sono stato oppure che sono ancora o che magari non sarò mai.  Non mi interessa. Cerco l’interezza ma parto dall’incertezza.
Qualcosa di nuovo mi sta frullando dentro. Non so nemmeno io cos’è ma col tempo lo capirò. Forse lo capiremo insieme (amici ascoltatori).
A presto

Kamal

venerdì 4 luglio 2014

KAMAL ÜBER ALLES


...Ebbene sì si avvicina sempre di più il momento della mia partenza per il mio primo tour tedesco...
Correva l'anno 2012 (qualche mese prima della fine del mondo, non avvenuta, almeno per me, a Calcutta, luogo in cui mi trovavo in quella data...) quando fui invitato da un certo Ben, collega di lavoro presso l'Aurora Ozone Hotel di Kingscote (Kangaroo Island, South Australia) a suonare in occasione del suo trentesimo compleanno (a luglio del 2014 appunto) nel suo paesello della Germania Occidentale. Accettai all'istante con noncuranza pensando va beh chissà dove sarò tra due anni... E ora so che manca poco. Dal 18 al 21 di luglio dunque suonerò a Ulmen in un resort per una festa privata della durata di ben quattro giorni. È una grande emozione per me fare questa trasferta!
Dopodichè mi dirigerò verso Norimberga per trovare un altro amico e fare un po' di “busking” per le vie della città. E poi chissà... Magari troverò un terreno fertile della mia musica che sento essere in gran trasformazione. Spesso la metto in dubbio, come pure il fatto di continuare a suonare e cantare per un pubblico che chissà poi se c'è. Io comunque ci sono. Non so dove ma ci sono. Se non sono qui sarò là o chissà. Può essere che inizierò a cantare in altre lingue, oppure mi accompagnerò con altri strumenti oppure metterò su un'orchestra di zingari turkmeni o ancora canterò a cappella. Magari non canterò nemmeno. Qualsiasi cosa succeda, mi auguro solamente che sia fatta con AMORE.
Il mio tour italiano per il momento volge al termine, non ho date programmate, magari improvviserò qualcosa, magari no. Potrei starmene zitto per un po' e ascoltare cosa hanno da dire gli altri. Potrei anche imparare qualcosa...
Un grosso abbraccio e tante belle cose.
Con affetto.

Kamal


venerdì 13 giugno 2014

Carissime/i fans, vi informo che il concerto di stasera alla Festa del Mais di Costa Volpino è saltato (in aria?) per CATASTROFE NATURALE!!!

Vi aspetto sabato 21 giugno a Brescia in Via Fratelli Bandiera alle ore 14 per la Festa della Musica.

Inoltre nel finesettimana tra il 27 e il 29 di giugno sarò a Modena a suonare al Buskers Festival presso il Parco Amendola. 
Ecco gli orari delle mie esibizioni (tutte su palco):

Venerdì 27, ore 20.
Sabato 28, ore  18:30.
Domenica 29, ore 16.


Vi aspetto!!!

Kamal

venerdì 18 aprile 2014

PROSSIMI EVENTI KAMALICI:


- Sabato 7 giugno, Festa dell'associazione Assolo, Berzo Inferiore (BS). Ingresso libero.


- Giovedì 12 giugno (compleanno di Kamal...), Ore 21:30, al Ronchi 78 di Via S.Maurilio 7 a Milano. Esibizione per il concorso musicale Note D'autore. Ingresso libero.

-Venerdì 13 giugno, Alternative Music Day organizzato da Molly's Kitchen eventi, Kamal + Maskara e altri artisti, Festa del Mais di Costa Volpino (BG) . Ingresso gratuito.

-Sabato 21 giugno, Festa della Musica, Brescia.

- Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 giugno , Modena Buskers Festival, Parco Amendola, Modena . Orari da definire. Ingresso libero.


.