lunedì 23 marzo 2015

ERAVAMO UN PAESE DI POETI, SANTI, NAVIGATORI E PORCELLE BASSOATESINE


Per la prima volta da quando ho aperto sto cazzo di sito/blog de merda, fatta eccezione per quelle volte che finsi di scrivere dalla Grossa Zinzulusa di Castro Marina (LE) e voi ci avevate creduto, sono lieto di annunciarvi che non scrivo dalla Valle Camonica (era ora...) ma bensì da un altro luogo che eviterò di nominare per motivi di privacy e per salvarmi dall'assedio di eventuali passere d'assalto non desiderate (per capire se siete desiderate scrivetemi un messaggio in privato) ma che potrete se avete qualche nozione geografica/dote di chiaroveggenza localizzare a grandi linee leggendo questo post. La cosa più eclatante è che a Porcari (LU), nonostante le floride aspettative, non v'era traccia di porche. Qua invece ci sono eccome... Multietniche, multiculturali, di varie stazze, tutte comunque pienotte... non ci credete? Volete che ve lo dimostri? Ecco le prove! Testimonianza fotografica...

Più porche de queste si muore. Porca troia. Nel vero senso della parola. Non nel senso che si muore ma nel senso porca troia.
A parte le porche, quelle così basse, laide e volgari, ci sono pure dei santuari non troppo distanti da qui dove si possono incontrare delle vere e proprie dee.
Inoltre questa è su per giù la patria di un'altra vera e propria divinità. Conosciuto anche come (perdonate il dialettismo, ma qua si parla di roba sacra, mica patatine...) Dio Can, mi riferisco ovviamente al compianto (ma tutt'ora onnipresente...) Pecorino da Vienna (attenzione ai tranelli, documentatevi prima di sparare minchiate...).

Ma una cosa è certa. Sono ancora un cantautore. Abbestia pure. Forse un cantautore di merda ma un cantautore. Più che mai. La primavera ha portato una bella ventata di aria fresca. Sono uscito dall'annichilimento senza scopo (in tutti i sensi... ma allora forse non ci sono ancora uscito del tutto... mah...) che mi stava devastando negli ultimi mesi, anzi vi dico la verità, negli ultimi anni. Sono tornato ad essere un ebreo. Nel senso di colui che vaga eternamente alla ricerca di una Terra Promessa e che continua ad attendere un Messia che chissà mai se arriverà. Ho smesso di farlo solo a livello interiore. Ho ricominciato ad alzare il culo e muovermi in avanscoperta. Fino a prova contraria ho delle membra e in qualche modo dovrò pure usarle.

Non so che cazzo di conclusioni voglio trarre. Forse che si ricomincia a vivere?

Finalmente! Porca troia. Nel vero senso della parola.

lunedì 16 marzo 2015

LE LEGGENDARIE PORCHE DI PORCARI NON ESISTONO!


A parte che non sono poi passato sto giro al Veleno contest in quel di Porcari (e fin qui direi chissenefrega, è passata gente più affiatata e meritevole...), ma la cosa più drammatica, ahimè, è che a Porcari non c'erano le porche e come se non bastasse mi è stato esplicitamente sconsigliato di andare in cerca di porche in zona Lucca e dintorni, perché a quanto pare non ce ne sarebbero. Non è che io ci creda molto però a questa cosa. Grazie a Dio di porche ce ne sono un po' ovunque, solo che purtroppo ultimamente non capitano mai sui sentieri da me battuti. Oppure ci sono ma non le vedo. Sono un po' fuori dal giro. Mi sono ritirato un po' troppo nel mio guscio negli ultimi periodi. Ma la primavera bussa ormai alle porte e io non vedo l'ora di conoscere nuove fiche, possibilmente pienotte ed avvenenti. Perché non di solo pane vive l'uomo.
Tornando a Porcari... diciamo che ho fatto un po' cacare. Non avevo tanta voglia di suonare quella sera. Avevo voglia di bere un paio di birre e farmi una bella cannellata ma ho bevuto più di un paio di birre, suonato alla cazzo di cane (con una scaletta allegra come un obitorio sovietico) e nemmeno sfiorato un pelo di fica. Però mi sono divertito. Non mi sentivo un cantautore ma bensì un paino qualunque, anche grazie alla mia nuova sgargiante pettinatura molto poco artistica e molto tanto tamarra. Ma è di ciò che ho bisogno attualmente per uscire totalmente dalla crisi.

Oltre a questi fatti, sono stato ingaggiato per suonare alla festa di Sant'Obizio a Niardo (il prossimo 2 maggio, con un mio e altrui nuovo progetto musicale) di spalla al leggendario Charlie Cinelli. Avevo quasi giurato di non suonare mai più in Valle Camonica ma proprio quando inizia a non fregarmene un cazzo di una cosa vengo richiesto. Non vado a cercare date ma se mi chiamano non dico di no. Vedrò di prendermi una bella pausa musicale almeno fino a quel momento. Sono convenuto al fatto che inseguire il successo è tempo buttato nel cesso (tipo inseguire il successo sul cesso). Anni fa ambivo a diventare famoso, non so bene perché, se per godere qualche minuto del mio ego estremamente ingigantito oppure semplicemente perché ipnotizzato da sogni americaneggianti colmi di mignotte e droghe di ogni tipo. Ora penso che non serve essere famosi per drogarsi e andare a puttane. Lo fa chiunque comunque. Anzi forse se non sei famoso è meglio. Meno menate. Eppoi non a caso i più grandi artisti della storia della musica leggera (in particolare del rock'n'roll) erano strafatti e forse è proprio per questo che avevano successo. Perché se ne sbattevano il cazzo del successo, pensavano solo al sesso, alla droga e al rocchenrollo. Tanti sono morti giovani e probabilmente se fossero ancora vivi non si ricorderebbero più una fava di quando erano degli artisti di successo. Erano strafatti prima, dopo e durante il successo discografico.

Diciamo che attualmente ho altre priorità. Lasciare la Valle Camonica (e magari tornarci di tanto in tanto che ne so proprio a suonare) è la prima. La musica (se c'è) deve andare da sé. La voglio spontanea. Voglio suonare quando ho voglia veramente di farlo. Se poi dovesse arrivare del successo magari lo cavalcherò pure, ma non sono più qui ad aspettarlo. Non voglio inseguire un bel niente. Semmai farmi inseguire dalle fichette come i Beatles nel famoso cartone animato (e probabilmente anche nella realtà). Ma anche no. Comunque sono qui a scrivere cose da umile ma in realtà se fossi veramente umile non terrei nemmeno un blog in cui millanto di essere un cantautore di successo. Perché alla fine che cazzo ve ne frega a voi di me? Spero non troppo. So che sono libero di smettere quando voglio, ma è un po' come un discorso di un tossico. Posso smettere di farmi quando voglio, però adesso ho bisogno di farmi. Io ogni tanto ho bisogno di scrivere minchiate su questo blog, anche solo per me stesso. Però diventano minchiate di pubblico dominio, ma in questo mondo pieno di minchiate non credo ci si faccia molto caso. Questa cosa mi fa sentire parte di qualcosa di grande. È una magra consolazione, ma è qualcosa. Quindi d'ora in poi prendete il mio blog come una sorta di mia autoanalisi psicoterapeutica. Oppure mandatemi affanculo che è meglio!

In chiusura volevo ricordare un grande artista che se ne è andato qualche giorno fa (venerdì 13 marzo) alla veneranda età di 77 anni (contando il tipo che era non sono di certo pochi...), tra l'altro avrebbe dovuto suonare a Milano a novembre, ma il tour purtroppo saltò. Daevid Allen, tra i fondatori dei Soft Machine, leader carismatico dei Gong, grandissimo anche come cantautore solista. Non sono molto portato per le commemorazioni ma in questo caso (dato che oggi non ciò un cazzo da fà) mi piacerebbe chiudere questo post con un suo pezzo (dei gloriosi tempi dei Gong). R.I.P. Daevid!

Per il resto... A presto!

Capitan Kamallo

domenica 8 marzo 2015

RESUSCITA DAGLI INFERI E SI RITROVA A PORCARI


Ebbene sono ancora vivo. Dopo (o meglio, durante) l'ultimo concerto (annunciato come l'ultimo concerto di Kamal il cantautore in Valle Camonica) al T.Monk di Pisogne il 27/02/2015 mi son preso un'influenza che, anche se a livello fisico non è stata poi così incredibile, la potrei paragonare a un vero e proprio terremoto interiore. È stato qualcosa che mi ha scosso del tutto. Non ne sono ancora uscito completamente, infatti stasera avrei dovuto suonare al CS 28 maggio di Rovato e invece ho dato buca. Sono ancora troppo debole per cantare con passione. E senza passione non ho più voglia di cantare. Non ho più voglia di fare un cazzo senza passione, infatti sto facendo poco o nulla. 
Ho sperperato tutte le mie energie a combattere contro demoni orripilanti e non sono certo di avere vinto. Forse mi sono solo arreso a loro. Li ho accettati come parte della (mia) natura. 
Quest'influenza ha spazzato via tutto. È stato un po' come prendersi un acido potentissimo (purtroppo senza le gioie che certe esperienze estatiche ti regalano), di quelli che ti cambiano completamente la chimica e quando scendono ti accorgi di essere una persona molto diversa da prima. Il mio non so se è sceso del tutto... comunque sia mi ha letteralmente devastato. È stato decisamente un bad trip. Mi ha fatto tornare fortissimi dubbi sulla mia carriera cantautorale.

Comunque sia martedì 10 marzo se avrò le palle mi recherò in un paese dal nome molto “funny”: Porcari (provincia di Lucca) per il secondo turno del veleno contest. Ci provo. Magari ritrovo la verve. Magari vinco e mi passa tutto ste alone di grigiore. Magari trovo la mia donna ideale. Magari è una porca di Porcari.
Vado. Vedo che succede. Poi casomai torno. Torno dove?
Se qualcuna/o di voi fosse interessata/o a patecipare alla serata ci vediamo al Chicago Blues di Porcari alle ore 22, martedì sera mi raccomando.
Pace, Amore e Porcari.